domenica 6 marzo 2016

MARIO DE BIASE DA SINDACO A DISOCCUPATO (PER POCO...)

Vignetta pubblicata sul quotidiano  Cronache del Mezzogiorno  nel 2006


Mario De Biase, sindaco di Salerno dal 15 maggio2001 al 15 giugno  2006, non fu ricandidato alla fine del suo mandato. Disse: "Nella vita sono stato un precario permanente".
Tutto vero, come esattamente ribadito nel 2012 nell'intervista di Gabriele Bojano al termine dell'incarico  che comunque aveva ottenuto alla Regione Campania..

""" L'uomo che fu sindaco di Salerno dal 2001 al 2006 tra un De Luca e l'altro e subì l'onta di non essere ricandidato, dice che finora non ha avuto tempo di pensare a queste cose. «Anche se in tempi di rottamazione - confessa - mi fa un po' impressione pensarmi sessantenne».
A 60 anni è tempo di bilanci. Com'è il suo?
«Nella vita sono stato un precario permanente, non ho mai svolto un lavoro che abbia dato la sensazione di avere anni di stabilità. E questo non mi ha permesso di fermarmi per fare un bilancio».
Attualmente cosa sta facendo?
«Sto liquidando tutta l'eredità del commissariato rifiuti, frane, bonifica e ciclo integrato delle acque, un lavoro che mi ha preso e che devo chiudere il 30 dicembre. Entro quella data finisco e l'incarico non è più procrastinabile».
E dopo cosa farà?
«Dal 1 gennaio avrò tempo di pensare cosa devo fare. Io non ho alcun reddito accumulato, non ho risorse all'estero e neppure vitalizi».
Suvvia, De Biase, vuol farci credere che se la passa male?
«Ad oggi ho diecimila euro sul conto corrente e il 50% della mia casa a Pastorano costruita con i soldi di mio padre è ancora sotto sequestro per la vicenda Seapark».
Ma non era intervenuta la prescrizione?
«Io ho rinunciato alla prescrizione. Non potevo accettare l'idea che l'indagine clou che mi ha infangato con una richiesta d'arresto potesse essere prescritta. Voglio il merito, voglio essere assolto».
Da ex sindaco come vede il futuro di Salerno?
«Negli ultimi tempi siamo stati un po' distratti dalle luminarie, io credo che si è chiuso un ciclo, è finita la spinta propulsiva di De Luca e di un'idea di governo della città. Dopo un ventennio è un'esperienza che va chiusa».
Ma dopo De Luca c'è il vuoto?
«I vuoti si riempiono, è una legge fisica».
E se il prossimo sindaco fosse un altro uomo fidato di De Luca? Si parla di Bonavitacola, che consiglio gli darebbe per non finire sedotto e abbandonato come è successo a lei?
«La storia non si ripete mai. Ci vuole un momento di rottura, è indispensabile per la democrazia, per poter ripartire in questa città. Ci vuole un atto di discontinuità».

Rottura, discontinuità, ma non è che tifa Renzi? È stato anche visto alla sua convention salernitana!
«No, assolutamente. Penso che Renzi sia un prodotto programmato per indebolire le possibilità della sinistra al governo. Alla convention andai perchè cercavo l'assessore Buonaiuto ma non lo trovai».

Nostalgia della fascia tricolore?
«È un mestiere che non si dimentica mai, che ti segna per la vita. Dopo ho fatto come quel personaggio di «C'era una volta in America», sono andato a letto presto».

I suoi figli lavorano all'estero. Perchè?
«Antonio è in Cina, a Pechino, lavora per Nokia, testa i prototipi dei telefonini, Laura dirige un ristorante nella capitale della Malesia. A Salerno non potevano restare per una scelta di vita culturale. E anche perchè erano figli miei. Spesso viene da chiedermi quanto hanno pagato chi ha condiviso le mie scelte».

Ci sarà una festa oggi?
«Ho percepito che mia moglie sta organizzando qualcosa. Ho sentito qualche spezzone di telefonata».

Da chi aspetta una telefonata di auguri?
«Da nessuno in particolare, devo dire che dal 2006 non ho cambiato il numero di cellulare e tutti quelli che mi hanno cercato mi hanno trovato. Anno dopo anno le telefonate sono sempre di meno però c'è un nucleo di amici eroici che ha resistito. Spero che anche quest'anno si facciano vivi».

Il regalo che vorrebbe?
«Una grappa».
Gabriele Bojano
24 ottobre 2012


giovedì 3 marzo 2016

LASCIA CASCIELLO PORTAVOCE PROVINCIALE DI FORZA ITALIA

Da  la Città   del 3 marzo 2016
“(...) Intanto lascia anche il portavoce provinciale Gigi Casciello, ufficialmente per impegni professionali.  Casciello nega qualsiasi contrasto con Amatruda e con il coordinatore provinciale (di Forza Italia) Enzo Fasano, rimarcando come la scelta sia maturata esclusivamente per motivi lavorativi”.
Casciello, giornalista professionista, era stato uomo di punta dei quotidiani il Giornale di Napoli, direttore di Cronache del Mezzogiorno e del ROMA. Tornò a Salerno da Napoli per fondare il quotidiano il Salernitano.
La vignetta, pensata proprio per Cronache del Mezzogiorno, si riferiva al varo della sua ultima avventura giornalistica, prematuramente conclusa,  per poi  diventare “guru” di Mara Carfagna e portavoce provinciale di Forza Italia.