venerdì 28 agosto 2020

AGOSTO 1960, QUELL'INCREDIBILE "CAMPEGGIO" SUL... COCUZZOLO

DEL  MONTE SAN LIBERATORE

E per i sentieri percorso tutto-natura... pedibus






Il biondo Albertino, detto Nacka,  tifosissimo di Lennart
 "Nacka" Skoglund, forte attaccante svedese dell'Inter


martedì 25 agosto 2020

L'INDIMENTICABILE FRANCESCANO DEL GIFFONI FILM FESTIVAL

Padre Claudio Luciano, già direttore responsabile del quotidiano cattolico “Agire”,  fu con Claudio Gubitosi fondatore del Giffoni Film Festival e si occupava della giuria formata all’inizio da 50 ragazzi. 
  
Cappuccino nato a Serino, in provincia di Avellino, Padre Claudio (nome di battesimo Carmine) per il cinquantesimo anniversario della sua ordinazione sacerdotale ricevette messaggi augurali da Papa Francesco e dall’allora Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano. Personaggio molto noto e carismatico  era amato in virtù dell’innata ricca forza di carità francescana




domenica 9 agosto 2020

IL GIFFONI FILM FESTIVAL QUANDO AVEVA 40 ANNI


E quel fantastico ricordo del professor Michele Ingenito, docente universitario di lingua e letteratura inglese
"A 18 anni, tanti sembra ne avesse il nostro genio, “inventò un’idea”: creare un festival del cinema per ragazzi, ragazzi-giudici. “Inventare” un’idea è doppiamente difficile. Non due, tre volte difficile. Si inventano, di solito, cose concrete, non i sogni. L’invenzione dei sogni è, di per sé, cosa irraggiungibile; solo aspirazioni giovanili vissute nel dramma di una intima, consapevole irrealizzabilità. Svanito il dramma, sfiorisce la pena per un’ “invenzione” perduta. È anche vero, però, che i sogni non sempre nascono per morire; benché le linde armonie del loro essere e del loro sentire volino talvolta, spesso, quasi sempre, forse sempre, oltre il confine della terra natìa. Essi s’involano, così, come desiderio prepotente, vincendo il guado ostile; lontano, però, la dove luoghi nuovi tradiscono desideri contrari, abbarbicati alla terra di un’origine mai tradita, nell’eterna amarezza dell’abbandono. Riuscire, infine, ad “inventare l’idea”, il “sogno” nella propria terra financo sperduta, ignota al mondo e nel mondo di un profondo Sud, vuol dire ben altro. Vuol dire genio; lucido, freddo, razionale, “perfido” genio; per una “perfidia” che nulla, però, condivide con i suoi deteriori sinonimi. “Perfido” genio traduce in un caparbio, perseverante e per fortuna cocciuto sudista quell’intima volontà di credere e di creare a tutti i costi nei propri luoghi, luoghi dimenticati quaranta anni ieri e ieri stesso reinventati in dono al mondo, ove il sapore della creazione si nutriva tutto al più di una vivacità felicemente mediocre, di un’ironia incolta e riluttante, dalla quale solo il ghiazzerino garantiva una rassicurante difesa; il ghiazzerino della volontà e della tenacia a tutti i costi, contro ogni scettica, ritrosa illusione.
Il profeta di tutti e di nessuno, ma di se stesso, irrigava l’idea, tenendosi lontano dai getti violenti di una diffidenza insipida, di quella riluttante volontà di guardare lontano, convincendo e vincendo, con puntuale sofferenza, contro i rigurgiti delle barriere; di tante piccole paure che neutralizzavano il niente, il niente della illusione che tale non era. Necessitava un po’ di perfidia, allora, quel pizzico di vincente risolutezza che era distacco da un piccolo mondo antico incapace di guardare lontano, mentre un orizzonte terso si avvicinava all’incontrario, dando corpo alla speranza, nutrimento all’illusione, calore alla realtà. Pungeva il freddo vento invernale, ma non gelava il sogno, non spezzava l’idea, non alimentava il vuoto di un intorno troppo vecchio per capire e sostenere. E quando cieli sfarzosi si aprirono al sogno di un’ “estate” ormai completa, d’improvviso, come sempre o quasi sempre accade, il piccolo mondo e i suoi dintorni compresero: il piccolo mondo antico, il villaggio, la cheta e diffidente gente dei campi votata alla terra fedele che le dava pace. La mente in fermento del “perfido” genio vinceva, intanto, nonostante tutto, dentro le proprie mura, mentre il tempo e i suoi orizzonti squarciavano alla distanza gli ultimi veli. E fu subito amore. Non è stato facile per questo mecenate di un’arte creata dal nulla trasformarla in ricchezza. Ricchezza di idea, di armonia di pensiero, di volano di sapere: per lui, per tutti, per la sua terra, per le terre straniere. Così come per il cinema, per questa nobile arte che riproduce la vita dell’essere, le sue passioni, l’amore. Ed ora, quaranta anni dopo, anche per Gubitosi (e per i suoi ragazzi), il futuro gli appartiene. Per avere creduto, come E. Roosvelt, nel “futuro che appartiene a coloro che credono nella bellezza dei loro sogni.” Buon “compleanno”, dunque, “perfido” e solare genio del nostro Sud!”

giovedì 6 agosto 2020

SERGIO ZAVOLI, "IL PRINCIPE DEL GIORNALISMO TELEVISIVO", COME LO DEFINI' MONTANELLI

Grande non solo nel  Giornalismo, e partendo nel 1962  dal ciclistico "Processo alla tappa", Zavoli ha illuminato tutte le tappe del suo percorso culturale e politico, tagliando sempre traguardi di storico prestigio e interesse nazionale 

Presidente della Rai  dal 1980 al 1986.
Direttore del quotidiano “Il Mattino” (1993 /94).
Nel 2007 Laurea honoris causa specialistica in editoria, comunicazione multimediale e giornalismo.
Dal 2009 al 2013 Presidente della Commissione di vigilanza Rai.
Eletto al Senato nel 2001, 2006, 2008 e 2009
Sergio Zavoli è stato presidente della Scuola di giornalismo dell’Università degli Studi di Salerno

martedì 4 agosto 2020

UBER, SATIRICO GENOVESE, ESALTA IL TRIONFO DEL PONTE E NON TACE SULL'ALTRA VERITA'

(Uber)  A Genova inaugurato il nuovo Ponte San Giorgio.  Un grande risultato  per i tempi e per i modi con cui è stato realizzato, segno che quando si vuole anche in Italia siamo in grado di raggiungere obiettivi ambiziosi. Resta la grande tristezza per le vittime del crollo del vecchio viadotto sul Polcevera e un po' di amarezza per una giustizia che ancora non ha individuato *tutti* i responsabili. Speriamo che la Pandemia e la Crisi Economica non contribuiscano a farlo presto dimenticare.