sabato 30 dicembre 2017

ADDIO MISTER PIETRO SANTIN

Quando al termine del campionato di Serie C1 1980/81 la Cavese fu promossa in Serie B il trainer Pietro Santin  fu definito a pieno titolo “Profeta in patria” pur essendo nato a Rovigno d’Istria (il 6 settembre 1934).Motivo più che razionale perchè, per destino e per scelta di vita, sin da giovanissimo Santin era cittadino di Cava de’ Tirreni, dove sposò la gentile signora Elvira e dove sono nati i figli Giampiero e Matteo, entrambi laureati e professionisti di successo.


Nella “Piccola Svizzera” arrivò negli anni ’50, da Rovigno d’ Istria. Era il periodo della pulizia etnica del regime di Tito e da profugo aveva lasciato l’Istria con la famiglia. A Cava emerse presto la passione per il calcio giocato e nel ‘52/53 era attaccante della Cavese che, guidata da Antonio Nonis, militava nel torneo di IV Serie: tre campionati, poi in giro per l’Italia (in A, con la Spal di Paolo Mazza) e anche tre tornei con la Salernitana.
Poi da allenatore, dopo le altre panchine di C e B, il trionfo a Cava de’ Tirreni con la storica promozione in Serie B della Cavese e, nella stagione successiva, sfiorò la promozione nella massima serie con la sorprendente vittoria 1-2  a San Siro contro il Milan di Ilario Castagner. E nell'83/84 il gran salto in "A". Nel Napoli, chiamato da Antonio Juliano.
Morto  il 29 dicembre 2017, Santin aveva 83 anni


IL TRAINER DELLA CAVESE NATO IN ISTRIA E A CAVA DE' TIRRENI REALMENTE "PROFETA IN PATRIA"

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mercoledì 27 dicembre 2017

1995, IL GRAN SALTO DI SALVATORE FRESI

Da Salerno all'Inter

Dopo il bel campionato con la Salernitana,  Fresi nato in Sardegna a La Maddalena nel 1973, passa all'Inter per 7 miliardi



Davvero un gran sardo in alto...

martedì 26 dicembre 2017

IL "MATCH" VILLANI - CIRIELLI PER LA PRESIDENZA DELLA PROVINCIA

Nonostante il maglione strategico di Angelo Villani il 6 giugno 2009 vincerà Edmondo Cirielli

Vince la destra che determina la fine dell' epoca del centrosinistra durata quindici anni. Edmondo Cirielli con il 55,66% dei voti supera di quasi dodici punti il 43,78% dell’uscente Angelo Villani e conquista  quasi tutti collegi. 




Newpressonline
Direttore   Ernesto Pappalardo


sabato 23 dicembre 2017

L'ALBERTO DI NATALE


L’ANTEFATTO. Alberto Clarizia, subentrando a Bruno Ravera, diventa sindaco di Salerno il 4 agosto 1979 e viene presto definito “sindaco balneare” .  Tuttavia il buon Alberto, smentendo tutte le battute e sorridendo  per  i disegni satirici che lo riguardano, resterà primo cittadino fino a Natale (e oltre). Da qui lo spunto per questa vignetta




E qui  non può mancare l' amarcord del Clarizia balneare '79
GAZZETTA DI SALERNO
Antonio Bottiglieri  Direttore


martedì 19 dicembre 2017

GRANDE "GOL" DI SALVATORE GAGLIANO...

... nuovo presidente del Comitato Federazione Italiana Gioco Calcio Campania. L’elezione, per acclamazione, ieri  18 dicembre a Napoli, in una gremita sala della Stazione Marittima, sancisce la fine del commissariamento che negli ultimi mesi era stato gestito da Cosimo Sibilia, presidente della Lega Nazionale Dilettanti.
 Albergatore della Costiera Amalfitana, Gagliano è stato sindaco di Praiano, consigliere della Regione Campania, dirigente di Napoli e Salernitana e arbitro di calcio.


Disegno satirico del 15 febbraio 2001 quando Salvatore Gagliano era candidato a sindaco di Salerno.




                               Cronache del Mezzogiorno 
  Direttore Tommaso D'Angelo

domenica 17 dicembre 2017

Salernitana 1990/91, Pecoraro "Buon Pastore" sfortunato contro i "lupi"

La Salernitana, guidata da Giancarlo Ansaloni, era ritornata  in “serie cadetta” dopo  23 anni. Tuttavia per la prima volta nella Serie B  a 20 squadre 36 punti non furono sufficienti a garantire la salvezza, risultando con tale punteggio ben cinque compagini, Modena, Pescara, Avellino, Cosenza, Salernitana. In salvo le prime tre per la cosiddetta classifica avulsa, fu necessario lo spareggio tra il Cosenza e la Salernitana per individuare l’ultima da retrocedere. Salernitana e Cosenza si erano incontrate proprio nell’ultima di campionato, il 16 giugno 1991, e vinsero i granata, 2-0, con gol di Giampiero Gasperini al 19° ed  Eupremio Carruezzo al 30°. Ma nello spareggio del 26 giugno, disputato allo stadio “Adriatico” di Pescara,  la Salernitana restò battuta dopo i tempi supplementari per il gol segnato (6° p.t.s.) dal capitano del Cosenza Gigi  Marulla. Contro la compagine allenata da Edoardo (Edy) Reja la Salernitana si era schierata con: Battara, Di Sarno (15st Ferrara), Lombardo, Pecoraro, Della Pietra, Ceramicola, Carruezzo (31st Fratena) Donatelli, Pasa, Gasperini, Pisicchio. Arbitro Tullio Lanese di Messina.

(Vignetta pubblicata in pagina di Salerno de  il Giornale di Napoli, Gigi Casciello capo della redazione, in vista del match del 26 giugno sul campo neutro di Pescara)
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venerdì 15 dicembre 2017

ADDIO PROFESSOR BOJANO

Giulio Bojano, il geniale docente di latino e greco del salernitano Liceo-ginnasio "Torquato Tasso", mostrava nel suo studio, in cornice d’argento, questo disegno a cui era particolarmente affezionato perchè ricordava la sua partecipazione al Maurizio Costanzo Show del  4 gennaio 2004 e anche per il motivo di aver parlato, nel corso del programma televisivo, degli ex alunni Angelo Orlando e Michele Santoro. 


domenica 10 dicembre 2017

SOSTITUITO HIDEN, ESONERATO CARAPELLESE, LA SALERNITANA... HIDENTICAMENTE SALVA

Campionato 1964-65 davvero singolare, per la squadra allestita dall’assessore allo Sport del Comune di Salerno Michele Scozia nel ruolo di commissario straordinario, e  anche per il cambio di allenatori: Rudy Hiden guida lo schieramento granata fino al 5 gennaio, sostituito dall’ex nazionale Riccardo Carapellese fino al 6 aprile; poi il ritorno di Hiden. Con l’ex portiere della nazionale austriaca la Salernitana raggiungerà la salvezza.



IL TEMPO   Capo redazione Salerno  Lino Schiavone
Il titolo del disegno satirico ricorda la canzone  Se piangi se ridi  vincitrice del Festival di Sanremo, interpretata da Bobby Solo 

domenica 3 dicembre 2017

HOMO LUCENS

Prime Luci dell'allora primo cittadino



L'albero del 2017
Sabato 2 dicembre l'attrice Serena Autieri, madrina per l'accensione dell'abete gigante, alto 26 metri e di colore verde, ha intonato tra scroscianti applausi un classico della canzone napoletana, Reginella.




lunedì 27 novembre 2017

Al Cavaliere della Repubblica Gennaro Gattuso la panchina del Milan

Dopo l'esonero di Vincenzo Montella, il campione del mondo 2006 "Ringhio", ex della Salernitana, è il trainer rossonero


 
Vignetta pubblicata nell'estate 2006 in vista del mondiale di calcio di Berlino, che la  Nazionale italiana avrebbe vinto 5-3  

Cronache del Mezzogiorno     Direttore  Tommaso D'Angelo


sabato 25 novembre 2017

RIDENTE AMARCORD DI QUEL GRANDIOSO MISTER TOM

Rosati riportò la Salernitana in Serie B dopo 23 anni


Per festeggiare  con allegria la promozione in Serie B della Salernitana, proposi al direttore del settimanale napoletano  SPORT 7  Guido Prestisimone,  peraltro inviato del quotidiano milanese  Il Giorno, di realizzare oltre ai consueti articoli un paginone dedicato alla figura e all’opera del trainer   Domenico Rosati detto Tom.
Ecco appunto vignettine,  e relative didascalie in rima,  pubblicate venerdì 27 maggio 1966.


Non pubblico qui, per doveroso rispetto alla memoria del compianto caro Tom, un caustico disegnino che all’epoca andava  bene, anzi benissimo.


mercoledì 8 novembre 2017

Mario De Biase, Aniello Salzano, 2001

Candidati a sindaco di Salerno:  De Biase per i  Progressisti per Salerno e Salzano per il Centro-Destra. Vincerà Mario De Biase

( Da  la Repubblica  15 aprile 2001,  inviato Paolo Russo )
Mario De Biase è il candidato sindaco designato dall' Ulivo a raccogliere l' eredità di Enzo De Luca (candidato alla Camera). Tre (più una collegata) sono invece le liste che sostengono il candidato del Polo, l' ex sindaco democristiano (oggi di Forza Italia, area Gargani) Aniello Salzano, docente di latino all' Università di Salerno. Alle liste di Forza Italia, An e Biancofiore, si è aggiunta  anche quella del Partito Democratico Cristiano guidata da un ex segretario provinciale della Dc (Gelsomino Pantuliano) che senza indicare un candidato sindaco, sarà al fianco di Salzano.

In corsa anche altri 7 candidati sindaci. Sullo sfondo della sfida De Biase Salzano, cercano un posto al sole di un possibile ballottaggio, l' ex sindaco del Psi degli anni ruggenti Vincenzo Giordano  (vicino all' ex ministro Carmelo Conte, ma con la sua lista Ps «equidistante sia dal Polo che dall' Ulivo»), Raffaele Ciccone (vicinissimo all' ex assessore regionale Antonio Lubritto) per Democrazia Europea, Mario Borrelli (lista civica Centro Cristiano Popolare Europeo), Carlo Pirfo (MsFiamma), Gaetano De Simone (lista civica «Il Porto: Salerno in Europa»), Maurizio Provenza per i Radicali, ed Emiddio Gallo (Comunisti Italiani). Tutti in campo, ma la sfida è circoscritta alle due coalizioni, con il Polo che punta ad arrivare al ballottaggio, che in termini numerici significherebbe il dissolversi di oltre il 20 per cento dei voti di quelli conquistati da Vincenzo De Luca alle ultime elezioni amministrative, quando ottenne il 72 per cento dei consensi senza l' appoggio diretto dei Popolari (poi entrati in giunta). 

sabato 4 novembre 2017

7 MAGGIO 2010, MARCO GALDI SINDACO "CATENACCIARO"

Il 7 maggio 2010, a difesa dell’ospedale “Santa Maria Incoronata dell’Olmo” di Cava de’ Tirreni a rischio chiusura, il sindaco Marco Galdi (Pdl)  si incatenò all’esterno della sede della Giunta Regionale della Campania presieduta da Stefano Caldoro.
Galdi tra l’altro  dichiarò che la sua azione di protesta era a favore del diritto alla salute, da difendere fino allo stremo per ottenere garanzie anche per tutta l’utenza della Costa d’Amalfi .
L’ospedale di Cava de’ Tirreni, attivo sin dal 1400, nel 2010 aveva 120 posti letto. 
Il sindaco incatenato meritò anche la “foto del giorno” del Corriere della Sera.



venerdì 27 ottobre 2017

SALERNITANA 1991/92. DOPO LA RETROCESSIONE DALLA B, LA “ZONA” E D’ISIDORO PER RINASCERE

Il nuovo allenatore Giovanni Simonelli, professore di lettere, punta su Tiziano per la rinascita della Salernitana. L’avvio è positivo, con i granata in testa, proprio in virtù dei gol di D’Isidoro...




Ma  seguirà un calo di risultati, fino all’esonero del trainer dopo la sconfitta a Reggio Calabria il 23 febbraio 1992. Conquistata tuttavia in anticipo la salvezza con Tarcisio Burgnich in panchina. Otto i gol segnati da Tiziano D’Isidoro.

domenica 22 ottobre 2017

CON CLARIZIA LA SATIRA ELEVATA AL QUADRATO, ANZI AL TUBO...

E’ vero, la linea editoriale acconsentì a strizzare un occhio alla satira e per il sindaco Clarizia tutt’e due. Il fatto di cronaca, nel 1980, si riferiva a lavori dei quali s’ignorava il probabile inizio. Intanto i tubi restavano lì accatastati, tra le proteste dei cittadini e naturalmente dell’avvocato Ferruccio Guerritore presidente dell’Azienda di Soggiorno e Turismo.

..Risultati immagini per clarizia satira al tubo

Gazzetta di Salerno
Direttore Antonio Bottiglieri
...

venerdì 20 ottobre 2017

IL CONTRASTATO PIANO REGOLATORE BOHIGAS

Progettista del fronte mare di Salerno e del piano urbanistico comunale, l'architetto catalano Oriol Bohigas ebbe contrasti e grane. Per Ercole Di Filippo, ingegnere all'epoca consulente di Bohigas e responsabile dell'Ufficio di Piano, "è stata disattesa la filosofia dell'urbanista spagnolo".

STORIA DELL'ALTRO SECOLO

ARCHITETTO   "CONTRO"

 Alberto Cuomo, Università di Napoli Federico II

lunedì 16 ottobre 2017

Con la ritrovata onorabilità è festa per Festa

Cesare Festa, ex sindaco del comune di Pisciotta,  già consigliere comunale di Salerno, dovrà essere risarcito per 11 giorni di  ingiusta detenzione domiciliare (1297 euro  di indennità più 51.000 a ristoro delle sofferenze morali e familiari -fonte  la Città -)  per fatti, avvenuti nel 2008, relativi al progetto di una lottizzazione nel comune del Cilento.

Che dire ?
Un giorno di Giusta festa contro undici di giustizia infestante...

sabato 14 ottobre 2017

1995, "CARON DIMONIO" DON SABINO ...

                                   ...  all'Inferno intervista  Pietro l'Aretino


Nel  precedente post sul "libello" scritto nel 1994 dal nefrologo-pettegoliere Sabino Rinaldi "All'Inferno per intervistare Pietro l'Aretino", a molti personaggi del tempo (vescovi, politici, imprenditori, plutocrate-banchiere e altri) ha dedicato elogi (pochi) e pettegolezzi (moltissimi).

Del sindaco De Luca, "Don Sabino" che è anche giornalista (era stato  addetto stampa di presidente della Provincia), fa parlare l’Aretino: "Il ducetto rosso e bilioso è un instancabile lavoratore. Con ferreo cipiglio ha messo sotto la sferza imbelli dipendenti comunali, assenteisti e demotivati in passato, ha dato decoro rapprentativo alla casa comunale, divenuta nelle precedenti consigliature un bivacco di tartari, un centro dove ogni assessorato era  un nucleo occulto di poteri clientelari che dispensava elargizioni elemosinanti a posseneti rapaci e favori non proprio disinteressati a  rampanti imprenditori". Conclude Don Sabino: "Ma  è una persona onesta, non nepotista, attentissimo alla formulazione delle gare d’appalto".

mercoledì 11 ottobre 2017

1995, IL LIBRO DI QUEL GRAN DIAVOLO DI DON SABINO...


... che all'Inferno intervista  Pietro l'Aretino

“Questo libello -raccontava Sabino Rinaldi- è stato scritto nell’agosto 1994 nella frescura del mio palazzo in Giffoni, dove mi sono  ridotto per vincere l’insolita calura di questa torrida estate, rivisitando la quasi totalità della produzione letteraria e storica riguardante il mio grande maestro, Ser Pietro l’Aretino,  un protagonista della cultura del Rinascimento, sfrenato e privo di scrupoli , definito il “flagello dei principi”, del quale mi considero l’ultimo epigono in Italia".


Sebastiano Messina, inviato di Repubblica, nel magistrale articolo del 26 luglio 1998, Don Sabino, professione comiziante a tariffa, oratore killer, azzeccò proprio  tutto sul personaggio e sulla personalità dello specialista nefrologo Sabino Rinaldi.  

GIFFONI VALLE PIANA - A MEZZOGIORNO, rimirandosi compiaciuto nel gigantesco specchio dorato del suo palazzo ottocentesco, il professor Sabino Rinaldi non vede il nefrologo, l' internista, l' endocrinologo, il riverito medico del Policlinico, il dotto ricercatore della Seconda Università di Napoli. No, in quello specchio antico il professor Rinaldi vede un altro se stesso, quella metà di sé che ama di più: don Sabino, il mercenario del comizio. O meglio, per usare le sue parole, "il Caronte dell' Inferno politico salernitano", "il fustigator cortese dei masnadieri", "il principe della politica-spettacolo". E la sera, nella piazza di una Giffoni in ghingheri per il festival, davanti a una bottiglia ben fredda di Greco di Tufo, indeciso se girarsi verso il tavolo di Giulio Andreotti o verso quello di Nancy Brilli, lui ti strizza l' occhio e ammette sottovoce: "Io sono un killer politico. Un comiziante su commissione. Faccio fuori candidati di ogni partito. Li satanizzo, li demonizzo, li distruggo. Datemi un assegno e vi porterò la testa del vostro avversario".
"Il colore politico non importa, quello che conta è che l' assegno sia coperto. Sono un vero professionista della politica". Della politica, s' intende, con la p minuscola. Il professor Rinaldi è uno che ha spogliato la politica delle ideologie e dei valori, l' ha disossata dei pennacchi e delle bandiere e poi ha preso quel che restava - le parole, gli assalti e le maldicenze - ricavandone un personaggio pirandelliano, metà attore e metà untore, un feroce comiziante al di sotto della mischia: don Sabino. Non c' è campagna elettorale, in quest' angolo di mondo, che non preveda il suo comizio. Quando il momento fatidico arriva, lui approda alla piazza sulla Jaguar che appartenne a Totò, preceduto e annunciato da Mario "' o piattone" e Geppino "' o grancasciere". Poi sale sul palco in tutta la sua imponente, colossale, monumentale eleganza: indossa il frac e il cappello a cilindro del comandante Lauro, porta i guanti bianchi, la sciarpa di seta e il bastone d' argento. Dal suo corpaccione possente parte uno sguardo infuocato e magnetico, preludio alla ballata delle parole. "Plebe!" tuona, e la folla lo acclama. "Teppaglia!" continua, e quelli applaudono più forte: quanti comizi ipocriti e barbosi varrà un solo show di don Sabino? "Popolo! Stasera io sarò Caligola, l' imperatore romano dall' animalità divorante, e voi sarete le belve feroci alle quali darò in pasto le mie vittime!". Il suo vocione tonante scaglia parole acuminate, impeccabili battute in latino e dotte rime in versi zoppi. Don Sabino cita a memoria Catullo e il marchese de Sade, mescola la retorica dei classici e il pettegolezzo dei contemporanei, intreccia maliziosamente la politica col sesso. Una volta impersona il conte Ugolino e un' altra fa Gerolamo Savonarola, una sera moraleggia e la sera dopo infila nel comizio brandelli di storie piccanti, racconti di belle signore che cambiano partito insieme all' amante segreto e aneddoti di ministri che vanno in giro nei locali notturni scambiando per nobildonne le puttane dei quartieri spagnoli. Ma tutte le volte arriva al dunque, rovesciando sulla malcapitata vittima il suo carico di fango, insulti, calunnie e sberleffi, puntualmente concluso dalla formula rituale: "Stasera come Caronte ti batto con il remo mentre ti adagio nell' inferno: Papé Satan, Papé Satan, Papé Satan aleppe!". Essendo "un professionista della politica", il suo tariffario è preciso. Un comizio alle comunali di Giffoni vale due milioni. Un discorso a Salerno per le politiche costa cinque milioni, ma la tariffa può salire fino a venti milioni per una campagna denigratoria nell' intera provincia. Cifre trattabili, s' intende. Nel senso che don Sabino accetta anche pagamenti in natura. Alle ultime politiche un noto industriale della pasta di Salerno l' ha ricompensato con una fornitura vitalizia di rigatoni, trenette e fusilli. E alle comunali di Eboli il suo appoggio a un candidato sindaco è stato pagato con un quintale di mozzarelle di bufala, credito che lui ha incassato a rate da tre chili. "I nomi? Non li dico. Un killer che si rispetti non rivela mai chi è il mandante. Diciamo che invoco il segreto professionale". Il suo regno, il suo territorio, va da Giffoni a Eboli, da Cava dei Tirreni a Battipaglia, ma la sua piazza preferita è quella di Salerno, piazza Portanova. Il palco lo paga il committente, il partito ce lo mette lui. Si può scegliere tra la Lega delle Leghe, Democrazia Sociale e la Lista del Gallo, ma qualche volta lui sostituisce il simbolo del partito con il capolavoro del pittore Tesauro, il cui titolo (davvero didascalico) è "Il culo di Carolina", emblema a sentir lui della faccia di certi politici. La prima volta - era il 1983 - si candidò seriamente, e davvero credeva di poter diventare l' onorevole Rinaldi. Prese appena duemila voti, e capì che era inutile insistere. Perciò cambiò ruolo: da candidato dilettante a comiziante di professione. Ha colpito e affondato candidati di destra e di sinistra: un medico l' ha bollato come "velenifero cobra", un deputato l' ha evocato come "una vecchia baldracca della politica", un funzionario comunale l' ha apostrofato "satrapo e uccellatore", un amministratore della Usl l' ha ridotto a "untorello di paese", a un banchiere ha detto che è "avaro come Reginaldo degli Scrovegni". Ha parlato contro la Dc e contro il Psi, contro An e contro il Pds, contro il Polo e contro l' Ulivo, contro questo e contro quello. E a favore, imparzialmente, di chiunque pagasse. "Una volta, a Pontecagnano, ho fatto prima un comizio contro un candidato sindaco, demolendolo, poi la sera dopo un altro in cui ne tessevo lodi sperticate. Vidi che la gente si meravigliava, ma io me ne fregavo: avevo in tasca il denaro di quell' uomo". Dell' opinione della gente, del resto, lui non s' è mai curato granché: sfidando tutte le superstizioni, una volta ha stampato un libretto il cui "sponsor ufficiale" era nientemeno che "la premiata ditta di trasporti funebri internazionali Bellomunno di Napoli". Ma cosa ha spinto un medico affermato, un cinquantenne benestante, un colto professionista che all' università di Napoli detiene ancora il record ottenuto quand' era studente (20 trenta e lode consecutivi), un rispettato notabile di provincia al quale tutti invidiano le citazioni a memoria di Cicerone, Orazio e Virgilio, a indossare il frac e il cappello a cilindro del killer da comizio? Il denaro c' entra poco, nonostante le apparenze. E anche se lui rivela che "la stagione d' oro è stata quella di Tangentopoli, nel ' 92 feci più di 50 milioni", il professor Rinaldi non mente quando giura che non ha bisogno di quei soldi. "Lo faccio per il mio gusto, per la soddisfazione di veder apprezzata la mia arte oratoria, il mio genio satanico. Il mio modello è Pietro l' Aretino, che da una penna e un po' d' inchiostro sapeva ricavare borse piene d' oro". Eppure il premio che questo artista del comizio su commissione ha incassato più volentieri non era in moneta corrente, non era un assegno e neppure un carico di latticini. "Accadde nel ' 92, l' anno d' oro. Un notabile del Pds mi commissionò una campagna contro un suo compagno di partito che voleva diventare onorevole. Tu portami la sua testa, mi disse, e avrai cinque notti in un albergo di via Veneto, cene pagate da Fortunato al Pantheon e una prostituta da un milione. Io feci il mio lavoro, quello non venne eletto e il notabile onorò la promessa. Fino in fondo: un vero signore". Parola di don Sabino,  genio del male nel girone dei comizianti".

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mercoledì 4 ottobre 2017

MARCO PECORARO DA CAPITANO GRANATA A SENATORE DELLA REPUBBLICA

...


il Giornale di Napoli
Gigi Casciello  Capo Redazione Salerno

Fratello  dell'ex leader dei Verdi  Alfonso Pecoraro Scanio due volte ministro (politiche agricole e poi tutela dell'ambiente), Marco milita in maglia granata nel torneo 1983/84 e nei campionati dal 1988 al 1991. Nel 1990 è  tra gli artefici della promozione in Serie B della Salernitana guidata da Domenico Rosati detto Tom



lunedì 25 settembre 2017

SALERNITANA 1965/66 - Il biglietto da visita di Pierino Prati

   Lecce, 19 settembre 1965. Allo stadio Carlo Pranzo  si assaggia il ghiotto esordio in maglia granata di Pierino Prati. Un inizio che proseguirà verso la promozione in serie B e un futuro più che luminoso con prestigiose stelle della massima divisione e con la Nazionale.

   Incontrai Prati nell’appartamento che il segretario Bruno Somma aveva messo a disposizione dei calciatori scapoli, in via Duca Guglielmo, al termine della salita verso Fratte, e dopo l’intervista gli chiesi di scrivere una dedica, qui riprodotta, per il benaugurante  successo della Salernitana.


Cronaca di Salerno de  IL TEMPO del 22 settembre 1965


lunedì 18 settembre 2017

sabato 16 settembre 2017

AMARCORD / SETTE ANNI FA IL "DERBY" MANCATO


Il titolo della vignetta pubblicata il 19 settembre 2010 era 'EX  AEQUO  I  SANTI PROTETTORI'  VINCENZO E EDMONDO ?

   
 6 commenti » 
  •   Gaetano scrive:
    Cara redazione, una vignetta è sempre una vignetta, però mi pare che stiate esagerando ad esaltare il VOSTRO Cirielli. Addirittura metterlo a confronto con De Luca a proposito del Santo Patrono. State rasentando il patetico!
    A parte che Cirielli con Salerno non c’entra proprio niente. Lui è di Nocera Inferiore, quindi cosa c’entra con Salerno? A Salerno non si è mai fatto vedere prima che lo eleggessero presidente della Provincia. Tra l’altro quella candidatura la accettò perchè sapeva di vincere. Altrimenti mò si faceva vedere da queste parti, se ne stava bello bello a Montecitorio, come ha sempre fatto in passato.
    Ma mi faccia il piacere ‘sto Cirielli!
  •   Arnaldo Amabile scrive:
    @ Gaetano
    Ho l’obbligo di chiarire anzitutto che “Dentro Salerno” ha il grande merito di dare rispettoso spazio alla satira per cui i miei spunti satirici nascono senza interferenza alcuna e peraltro -credo- con la tangibile constatazione dell’assoluta libertà di satira.
    Nella convinzione che pur con la satira è possibile dare una notizia, lanciare un messaggio, stimolare una riflessione, nel caso specifico posso osservare che la vignetta pone un quesito (pertinente o impertinente…): Ex aequo i “santi protettori” Vincenzo e Edmondo ? Senza voler fare l’apologia di uno per ridimensionare l’altro.
    E’ un fatto tuttavia che i due ‘big’ della politica salernitana, seppure su fronti opposti, operano entrambi ( o almeno così dovrebbe essere ) per gl’interessi dei cittadini ed è naturale che possa sorgere un dualismo o una rivalità nel voler dimostrare alle opposte masse di supporter le rispettive qualità di ‘virtuosi’ della politica.
    Per concludere, le vignette, non ispirate né condizionate né tenute a rispecchiare linee editoriali, riflettono semplicemente considerazioni personali su fatti del giorno.
    A Gaetano che -si capisce- è un fan di De Luca dirò che, negli ultimi tre anni, per altro quotidiano on line, ho goduto di altrettanta assoluta libertà di satira, senza minimamente prevedere o immaginare che un giorno il direttore responsabile potesse passare al ruolo di portavoce. Lascio indovinare di chi…

  • Alfredo De Robertis scrive: 
  • “Addirittura metterlo a confronto con De Luca” !! Il nostro Gaetano si scandalizza del paragone De Luca – Cirielli, mentre ritiene del tutto naturale quello De Luca – San Matteo. Ricordo poi che se è vero che Cirielli è di Nocera, altrettanto vero è che De Luca è di… RUVO DEL MONTE !!
  • Reply to this comment 
  • Gaetano scrive: 
  • Non mi permetto di paragonare De Luca a San Matteo. Ci mancherebbe!
    Però, sostengo che accostare De Luca, dal punto di vista satirico, al Santo Patrono AVREBBE senso, perchè egli è il Sindaco di Salerno, ha sempre fatto politica a Salerno e, anche se non è nativo di Salerno, ha sempre vissuto qui, frequentava il liceo T. Tasso, ecc. Si è sempre sentito salernitano a tutti gli effetti, e lo dichiara e palesa sempre.
    Invece, Cirielli, non solo non è nato a Salerno, ma fino a quando non è stato eletto presidente della Provincia, a Salerno chi lo vedeva mai? Ha mai fatto qualcosa per la città di Salerno? No. Quindi, l’accostamento, sia pure solo satirico, con San Matteo, non mi sembra pertinente.
    Allora mettiamo, la Carfagna e De Luca che “si contendono” (tra virgolette) San Matteo. Quello avrebbe più senso. Almeno il ministro, è nata a Salerno e, da quando ha iniziato a fare politica, l’ha sempre fatta a Salerno.
    Quello che mi sembra ridicolo (non lo dico al vignettista Arnaldo Amabile, ma in generale alla redazione) è volere creare una contrapposizione tra De Luca e Cirielli nello stabilire chi tutela, meglio o peggio (ognuno ha le sue opinioni), gli interessi di Salerno.
    Ripeto che il Sindaco di una città è una “cosa”. Il presidente della Provincia è un’altra, specie quando questi non ha mai fatto il nome di Salerno, se non prima della sue recente elezione.
  • civetta scrive:
    In generale sarebbe bene non scambiare i Santi Protettori con i Protettori, c’è di mezzo la Santità!
  •  Arnaldo Amabile scrive:
    @ Gaetano
    Apprezzo il commento. Scritto con garbo, mi trova d’accordo sulla chiara salernitanità DOC del lucano sindaco di Salerno. Ma pur con la sua “nocerinitas” il presidente della Provincia può dare/avere utili stimoli… salernitani.
    La satira -si sa- talvolta indugia sul paradosso per cui il “faccia a faccia” vignettistico può sembrare una provocazione e, come ai tempi di Coppi e Bartali, Vincenzo per i suoi fan è l’uomo solo al comando, mentre sull’altro fronte Edmondo è visto come il politico del “tutto da rifare”.
    Circa la riflessione di Gaetano non posso non precisare che, con la pubblicazione della vignetta, la redazione non ha affatto inteso creare una contrapposizione tra De Luca e Cirielli, ma ha semplicemente dato spazio a un’idea scritta e disegnata (“irriverente” ?), garantendo come già in altre occasioni la libertà di espressione.
    (Mentre scrivo vedo le immagini, trasmesse da TeleDiocesi e LiraTV, della processione, giunta fin dentro Palazzo di Città. Cirielli non c’è, sostituito dalla vicepresidente Ferrazzano. Per il sindaco la solita “partita” in casa…)

  • @ Civetta
    Grazie della “predica”. Se il fine giustifica il mezzo -sono d’accordo- non c’è di mezzo la Santità.
    Grazie anche per l’interesse che lei dimostra per “Dentro Salerno”,  da tanto lontano. Ma da dove?
       

venerdì 8 settembre 2017

IL "CRITICATO" SUPER MANIFESTO 3x6 DI VILLANI

Sperava nel bis alla Provincia


Ad Angelo Villani, presidente della Provincia di Salerno dal 2004 al 2010, non riuscì il desiderato raddoppio.

(La Provincia  peraltro fu conquistata  da Edmondo Cirielli)
NEWPRESSONLINE
Direttore  Ernesto Pappalardo

mercoledì 6 settembre 2017

NEL 2011 IL COLONNELLO RESTO'... "SENZA TERRA"

 ( IL "SUO"  IPOTIZZATO PRINCIPATO)


Il "Principato di Salerno", vagheggiato da Edmondo Cirielli, restò nel mondo dei sogni per decisione della Corte di Cassazione, contraria al referendum per una  nuova regione autonoma, sganciata dalla Campania e corrispondente al territorio della provincia salernitana.




CRONACHE DEL MEZZOGIORNO
Tommaso D'Angelo  Direttore

domenica 3 settembre 2017

TRAFFICO PRIMO GRANDE PROBLEMA DEL NEO SINDACO

Andata ad ostacoli per Vincenzo Giordano da casa sua,  nel quartiere Mariconda, al Comune 




L'ex assessore DC Antonio Zinna e Vincenzo Giordano nella vignetta del 15 gennaio 1988

                           La Tribuna di Salerno  
                                       KETTY VOLPE   Direttore Responsabile

sabato 2 settembre 2017

MARE, ESTATE 2017 DA DIMENTICARE

Ma certo anche nel 2007 non si stava meglio...

Le amare considerazioni degli ex sindaci di Salerno, Aniello Salzano e Mario De Biase, sul mare inquinato



CRONACHE DEL MEZZOGIORNO

Direttore  TOMMASO  D'ANGELO


venerdì 14 luglio 2017

SALERNITANA 1977-78 BRAVA A SFUGGIRE ALLA NUOVA C2

Per il campionato di calcio di Serie C 1977-1978  era stata decisa dalla FIGC la scissione della categoria su due livelli per la stagione successiva. Solo le squadre classificate entro la dodicesima posizione sarebbero entrate nel nuovo torneo di Serie C1, mentre le altre avrebbero partecipato all'altrettanto nuova Serie C2, divisa in quattro gironi.
La Salernitana, guidata nella fase finale del torneo dal calciatore e capitano granata Lucio Mujesan, dopo gli esoneri di Carlo Facchin e successivamente di Enea Masiero,  si sarebbe classificata al sesto posto.
Questo il quadro conclusivo che  sanciva i meriti della Salernitana e di Mujesan:
Nocerina promossa in serie B, Catania, Reggina, Benevento, Latina, Salernitana, Campobasso, Barletta, Matera, Paganese, Turris e Pro Cavese qualificate alla serie C1 1978-79
Trapani, Sorrento, Siracusa, Marsala, Ragusa, Pro  Vasto, Crotone e Brindisi retrocesse in serie C2

 Telecolor  Salerno
Direttore Aldo Primicerio
 

 

 

mercoledì 17 maggio 2017

C'ERA UNA VOLTA L'EMBARCADERO ANNI '60 CON "MARE CALMO E SENZA VENTO"

Grandiosa inaugurazione del bar ristorante domenica 14 maggio con il Governatore della Campania “sponsor” d'eccezione.
 
 
E PER DE LUCA  ALL'EMBARCADERO CHE BAGNO! DI FOLLA  

domenica 7 maggio 2017

PIOLI ORA FAMOSO COME PIOLA


Alessandro Pioli cominciò la  carriera di allenatore con la Salernitana nel campionato di Serie B  2003/2004. Poi, arrivato a identificare con l'A il suo cognome, Pioli continua nell'Inter, tra le grandi del calcio, a ribadire l'accresciuta fama, come profetava nel 2003 la vignetta pubblicata su Cronache del Mezzogiorno di Tommaso D'Angelo.



venerdì 5 maggio 2017

1974, IL FARMACISTA COMMISSARIO GRANATA

AMERIGO VESSA

 
Su  IL TEMPO del 13 gennaio 1974 il  giornalista Onorato Volzone scriveva: "Per il Commissario della Salernitana, dott. Americo Vessa, il 1974 non è nato sotto i migliori auspici: l'andamento della squadra non è... brillante e di domenica in domenica vanno 'assottigliandosi' gli incassi. Di contro gli impegni finanziari restano quanto mai onerosi, per cui oggi più di ieri si lamenta affermando  'non ce la faccio più. Di questo passo non so dove andremo a finire' "