domenica 28 settembre 2014

IL COLPACCIO A SAN SIRO DI ZEMAN, INTER - CAGLIARI 1 - 4

Nel 2001 a Salerno fu accolto in pompa magna
(Vignetta pubblicata all'epoca su Cronache del Mezzogiorno)


Zdenek Zeman, 67 anni, dopo la negativa serie di esoneri, torna a vivere un nuovo momento magico in Serie A, alla guida del Cagliari, e soprattutto con la vittoria (1 – 4) a San Siro contro l’Inter di Walter Mazzarri.
A Salerno Zeman è ricordato  per il sesto posto con i granata del presidente Aliberti nel campionato di Serie B  2001-2002. L'allenatore boemo era stato accolto come il Messia con la speranza del salto in A  e addirittura esonerato, nel successivo torneo, al termine del girone d’andata, con il destino della Salernitana ormai  segnato verso la retrocessione in C1. 

sabato 20 settembre 2014

SAN MATTEO E DE LUCA

Vignetta  del  21 settembre 2011 

21 settembre San Matteo. Nell’occasione della festività del Santo Patrono rivivrà la consueta processione tra scroscianti applausi rivolti al Santo e… anche a “Mister 75 %”, il quale, stando ad una recente critica… frontale, avrebbe due facce, come San Matteo (sull’altare anteriore al centro della cripta del Duomo di Salerno c’è una statua  di bronzo del Santo e una copia identica è sull’altare posteriore, donde il modo di dire salernitano “San Matteo tene ddoje facce”…). 

 ( Dentro Salerno satiricoamabile,  amabile satira )

venerdì 19 settembre 2014

PARADOSSALE PIAZZA DELLA LIBERTA', BEFFARDA TEGOLA PER DE LUCA


Vignetta del 19 settembre 2012


Sarà abbattuta (e successivamente ricostruita) un’area di circa 500 metri quadri, dei circa trentamila complessivi, dopo i cedimenti che hanno interessato la nascente grande piazza (soprastante il nuovo parcheggio sotterraneo) dov’era la spiaggia di Santa Teresa e dove è previsto il contestato “Crescent” disegnato dall’architetto catalano Ricardo Bofill.

lunedì 15 settembre 2014

GIUNTA DEL COLONNELLO CON ACCORDO GENERALE


La formazione della giunta decisa dal neo presidente della Provincia
on. Edmondo Cirielli,  PDL,   subentrato ad Angelo Villani, PD, aveva determinato
scontento e polemiche anche tra gli alleati, cui Cirielli aveva dato la seguente
risposta:”Gli assessori che ho scelto sono di alto profilo, rispondono al criterio della
competenza tecnico politica, e sono equamente distribuiti sul territorio coprendo tutta la Provincia, anche tenuto conto dei voti ricevuti nei vari bacini geografici delle singole liste che mi hanno sostenuto.Sono certo che la Giunta e il Presidente avranno il sostegno dei consiglieri di maggioranza". 


Ma a seguito del braccio di ferro e del conseguente rimpasto l’Udc (che minacciava di
passare all’opposizione) torna in maggioranza con due assessori, tuttavia senza
 l’ambita vicepresidenza della Giunta, mentre un assessorato è attribuito ad Mpa.
Gli assessori sono Anna Ferrazzano (vicepresidente), Alberico Gambino (assessore anziano), Antonio Iannone, Marcello Feola, Antonio Squillante, Giovanni Baldi, Giovanni Romano, Nunzio Carpentieri, Adriano Bellacosa, Ernesto Sica, Flavio Meola, Mario Miano, Eva Longo, ex sindaco di Pellezzano, prima indicata quale assessore al personale è la presidente del Consiglio. 


Com’è noto Edmondo Cirielli è  colonnello dei Carabinieri, in aspettativa per il suo 
ruolo di parlamentare, che continuerà ad espletare non essendoci incompatibilità anche da Presidente della Provincia di Salerno.
( Vignetta del 27 giugno 2009, satiricoamabile )


sabato 13 settembre 2014

Pedaggio ? Per lavoratori e studenti la Salerno-Reggio viaggerebbe di male in peggio...

Vignetta del 18 giugno 2011

( Dentro Salerno, amabile satira, satiricoamabile )
Il deputato salernitano Tino Iannuzzi è da sempre schierato contro l’introduzione dei pedaggi sull ’A3 Salerno – Reggio Calabria e sul raccordo Salerno – Avellino, che penalizzerebbero lavoratori e studenti pendolari. Il parlamentare rispecchia la risoluzione del Pd che “vuole finalmente fissare criteri vincolanti per il governo al fine di escludere dal pedaggio le tratte prive di una mobilità alternativa funzionale ed adeguata, o per le quali i lavori di ammodernamento e messa in sicurezza non sono interamente ultimate, così come per le tratte con carenti condizioni di fruizione e sicurezza”. La motivazione è di alto spessore sociale: “Non si può far cassa con la tassa pesantissima dei pedaggi, entrando con forza nelle tasche delle famiglie degli italiani”.

VENERDI' 7 AGOSTO 2009 / AEROPORTO SENZA PACE...


L’aeroporto “Salerno Costa d’Amalfi” (che si trova a Pontecagnano) il 2 agosto 2008, dopo pluriennali preliminari per decollare, aveva preso finalmente il volo (per Milano e la Spagna). Tuttavia ben presto, il 18 dicembre 2008, con grande delusione generale, i voli venivano sospesi.
Comunque, dopo sette mesi di trattative, il 27 Luglio scorso l'aeroporto è stato riaperto al pubblico, ma con il solo volo di linea dell’ Air Dolomiti verso Verona Villafranca.
 
Tuttavia non è scoppiata… la pace perché la prima “emergenza” si è verificata il 5 agosto con l’ elezione, da parte del consiglio di amministrazione della società di gestione, di Ernesto Sica, attuale sindaco di Pontecagnano e assessore provinciale ai trasporti, nuovo presidente dell'Aeroporto di Salerno SpA in sostituzione di Augusto Strianese, presidente della Camera di Commercio di Salerno.
Non poteva non nascere un furibondo scontro istituzionale.

I consiglieri del PDL (Sica,Paravia,Salvioli, che insieme, rappresentando Provincia, Comune di Pontecagnano e Comune di Bellizzi, arrivano al 30 % della proprietà dello scalo) avevano offerto a Strianese il ruolo a termine, cioè da rinnovare a fine anno. Ma Augusto Strianese, indignato, ha rifiutato l’invito: “Mi hanno fatto una proposta a termine neanche fossi un co.co.co. Ho speso sette anni della mia vita per lo scalo e la Camera di Commercio, socio di maggioranza relativa (40 %), non più di un anno fa aveva prestato 750.000 euro per finanziare tutte le progettazioni per il completamento dell’aeroporto.
Insomma, un agosto più che angusto per Augusto...


( Conache del Mezzogiorno, satiricoamabile, amabile satira

mercoledì 10 settembre 2014

CITTADINANZA ONORARIA AL PITTORE MARIO CAROTENUTO GRANDE ONORE PER LA CITTA'

Vignetta di sabato 2 aprile 2011

 

Marcello Napoli (Il Mattino) ha scritto:
                   IL MAESTRO DELLA CITTA'                     
                                                                                                                                                            Mario Carotenuto, pittore, ha cominciato la sua marcia pacifica su Salerno nel dopoguerra, proveniente dalla natia Tramonti. E’ nato nell’anno di un’altra tristemente famosa marcia, ma la sua rotta, politica e umana ha avuto la bussola puntata in senso opposto. Del suo percorso artistico, dall’Accademia di Belle Arti di Napoli, dell’inizio della sua attività professionale di disegnatore e di pittore, della sua prima mostra del 1948 fino alla prossima, in preparazione, si sa tutto o quasi. Così del suo presepe di sagome dipinte, nella sala San Lazzaro, ai piedi del Duomo, momenti d’incontri e atmosfere natalizie; era il 1982 (…)Della sua solitudine e stakanovismo, della sua meditata generosità  - l’ultimo dono, per il momento, è stato il Crocifisso alla chiesa di San Rocco – del suo essere pagano-cristiano, come gli diceva con affetto Luigi Compagnone, del suo amore per le farfalle e i fiori qualcuno dirà. Racconterà di come giovani aspiranti artisti, giornalisti frequentavano il suo studio sempre aperto, magari, per incontrare Alfonso Gatto con la sua sigaretta sempre accesa, Aldo Falivena, Filiberto Menna, Vasco Pratolini, Lelio Schiavone. La sua vena poetica, scrittoria, incistata nell’anima è testimonianza, in particolare,  da un libro Consigli a un giovane pittore e da poche righe autografe su un fogliolino: “Mi è parso di udire una voce all’uscire di casa. La porta strideva e la voce chiamava. Scendendo le scale sperando di udirla, il fiato sospeso/il cuore in ascolto (…) Pensiero di mamma che sempre sull’uscio mentre uscivo di casa diceva qualcosa”.

 

lunedì 8 settembre 2014

QUANDO LA CASSAZIONE MISE FINE ALL'INCHIESTA SUL "FURORE INN RESORT" (DURATA SETTE ANNI) ASSOLVENDO IL SINDACO RAFFAELE FERRAIOLI

LA  NOTIZIA, 24 gennaio 2010 

La seconda sezione della Cassazione ha assolto Raffaele Ferraioli, sindaco di Furore, e altri 38 indagati per la vicenda del “Furore Inn Resort”, il lussuoso complesso alberghiero della Costa d’Amalfi, realizzato con  finanziamenti pubblici  (otto miliardi di lire  erogati dal fondo per il rientro della disoccupazione) invece di un semplice complesso sportivo con piscina. Nel decreto di chiusura delle indagini il p.m. Gabriella Nuzzi  aveva evidenziato che   con “un sofisticato sistema fraudolento mediante l’adozione di atti e provvedimenti amministrativi falsi ed illegittimi” risultava stravolta completamente la natura del complesso  con la trasformazione da semplice struttura sportiva  per la collettività di Furore  in un lussuoso albergo a  cinque stelle.

Soddisfatto per l’assoluzione,  il sindaco di Furore ha dichiarato: “ Il ‘Furore Inn Resort’  ha rappresentato il volano per lo sviluppo di Furore e della Costiera nel panorama turistico. Si sono creati posti di lavoro, ma  ho pagato  un prezzo alto”.  Il difensore di Ferraioli, l’avvocato Marcello Giani,  ha inteso  aggiungere alla propria soddisfazione uno spunto polemico: “Ora si parla di Giustizia rapida e processo breve, ma la giustizia breve non è migliore di quella meditata. Il processo ha bisogno dei suoi tempi”. 





































( Cronache del Mezzogiorno, satiricoamabile )



mercoledì 3 settembre 2014

LA VIGNETTA PER IL LIBRO "ARIDATECE ER...CONTE" DELL'ARETINO GIFFONESE


Sabino Rinaldi, l' Aretino Giffonese, è seduto davanti al Bar Coppola. Mi vede e fa: “Amabile, proprio te cercavo” e mi dice che per il suo libro, già in tipografia, vorrebbe pubblicare una mia vignetta in copertina. Rinaldi -com’è ben noto- è il grande pettegolone di Giffoni Valle Piana. Sa tutto di tutti ed è abbastanza popolare per le sue apparizioni pettegole-comiche su qualche telelocale e per i “comizi” a “Piazza Puttanova” dei quali non era difficile indovinare la committenza.
Mi spiega, che molti gratificati fedelissimi di Conte, sentendosi “naufraghi”, ora (siamo a maggio  1996)  rimpiangono l’ex ministro delle Aree Urbane. C’è chi ha cercato di salvarsi approdando a Forza Italia, chi ha gridato “help” addirittura a Veltroni, quello che nel 2008 avrebbe fatto suo lo slogan di Obama: “Yes, we can”.
Con infinita descrizione di pettegolezzi alla Elsa Maxwell, Aridatece er Conte appare come una mascherata apologia dell’onorevole Carmelo, arrivato pur sempre ministro dopo essere partito dal paesello Piaggine.


Ecco appunto gl’inizi di Conte nel burlesco stile di don Sabino: “Di umili origini, figlio di un agiato pecoraio di Piaggine (gli agiografi sostengono che avesse 1500 pecore, ma Antonio Palmieri, conterraneo, ne contava poco più di 200), studi in un primo momento come seminarista nel Convento dei Cappuccini di Giffoni, dopo la maturità classica si iscrisse a legge.
Laurea conseguita con 110 senza lode, ospite del Collegio Universitario Miranda assieme al giudice Alessandrini poi fatto oggetto di un attentato mortale da parte delle brigate rosse, a Giulio Tarro l’allievo prediletto di Sabin, al Prof. Panebianco Preside della Facoltà di Giurisprudenza e al primario chirurgo Prof. Giannino Martino da Giffoni.
Grossa occasione  fu per lui il matrimonio con la figlia del costruttore Ciao di Eboli, poi ammazzato per una piccante di gelosia, che lo introdusse in ambienti che altrimenti gli avrebbero fatto ostracismo. 
Gli inizi come avvocato furono molto stentati (cominciò ad acclimatarsi con le faccende legali nel sindacato del comparto agricolo Uil e nello studio Scocozza).  All’epoca lo si intravedeva nel ristorante Il Bersagliere condotto da don Vincenzo Sada (locale pure  frequentato da Lelio Schiavone, il poeta Gatto, il professore Vittorio Gallo) in compagnia dell’avvocato Riccardo Scocozza, del quale non portò mai la borsa perchè il decano degli avvocati ebolitani dai suoi quaranta e passa aspiranti procuratori non ha mai preteso questo gesto.
Nel ’68, osteggiato duramente da Fulvio Scocozza e da Mario Vignola che gli negarono la candidatura nel PSI, si presentò nella corsa per la consiliatura nel comune di Eboli con una lista civica dal nome roboante,Forze Libere, con a simbolo i cinque cerchi delle Olimpiadi.
In quel periodo, accompagnato da un cugino, Pietro Vertullo, che sarà poi vice-sindaco di De Luca ed assessore alle finanze del Comune di Salerno, si recò dall’Onorevole Lettieri, la cui segreteria politica retta da Carlo Apolito, era allocata in Salerno alla via San Giovanni Bosco, per offrire i suoi servigi politici.
Ma nel clan Lettieri già scalpitava Gelsomino Pantuliano e due galli nel pollaio non avrebbero potuto convivere. Nel ’70, a sorpresa, manovrando abilmente, sindaco di Eboli. Tale carica, gli fu da viatico, per il conseguimento della nomina, per la verità alquanto rocambolesca, a segretario provinciale del PSI nel 1973 , sponsorizzato da Enrico Quaranta, sostituendo l’ottimo demartiniano Iovino di Angri, sostenuto da Feliciano Granati, Giovanni Fenio e Antonio Moscariello (...) Una nota di colore: un membro della direzione provinciale, tale Attilio Manna da Mercato San Severino, fu tenuto chiuso nel cesso della Federazione al di là dei tempi necessari per i suoi bisogni e tale momentanea assenza fu decisiva per l’elezione di Conte. (...)