Marcello Napoli (Il Mattino) ha scritto:
IL MAESTRO DELLA CITTA'
Mario
Carotenuto, pittore, ha cominciato la sua marcia pacifica su Salerno nel
dopoguerra, proveniente dalla natia Tramonti. E’ nato nell’anno di un’altra
tristemente famosa marcia, ma la sua rotta, politica e umana ha avuto la
bussola puntata in senso opposto. Del suo percorso artistico, dall’Accademia di
Belle Arti di Napoli, dell’inizio della sua attività professionale di
disegnatore e di pittore, della sua prima mostra del 1948 fino alla prossima,
in preparazione, si sa tutto o quasi. Così del suo presepe di sagome dipinte,
nella sala San Lazzaro, ai piedi del Duomo, momenti d’incontri e atmosfere
natalizie; era il 1982 (…)Della sua solitudine e stakanovismo, della sua
meditata generosità - l’ultimo dono, per il momento, è stato il
Crocifisso alla chiesa di San Rocco – del suo essere pagano-cristiano, come gli
diceva con affetto Luigi Compagnone, del suo amore per le farfalle e i fiori
qualcuno dirà. Racconterà di come giovani aspiranti artisti, giornalisti
frequentavano il suo studio sempre aperto, magari, per incontrare Alfonso Gatto
con la sua sigaretta sempre accesa, Aldo Falivena, Filiberto Menna, Vasco
Pratolini, Lelio Schiavone. La sua vena poetica, scrittoria, incistata
nell’anima è testimonianza, in particolare, da un libro Consigli a
un giovane pittore e da poche righe autografe su un fogliolino: “Mi è parso di
udire una voce all’uscire di casa. La porta strideva e la voce chiamava.
Scendendo le scale sperando di udirla, il fiato sospeso/il cuore in ascolto (…)
Pensiero di mamma che sempre sull’uscio mentre uscivo di casa diceva qualcosa”.
Nessun commento:
Posta un commento