domenica 28 settembre 2014

IL COLPACCIO A SAN SIRO DI ZEMAN, INTER - CAGLIARI 1 - 4

Nel 2001 a Salerno fu accolto in pompa magna
(Vignetta pubblicata all'epoca su Cronache del Mezzogiorno)


Zdenek Zeman, 67 anni, dopo la negativa serie di esoneri, torna a vivere un nuovo momento magico in Serie A, alla guida del Cagliari, e soprattutto con la vittoria (1 – 4) a San Siro contro l’Inter di Walter Mazzarri.
A Salerno Zeman è ricordato  per il sesto posto con i granata del presidente Aliberti nel campionato di Serie B  2001-2002. L'allenatore boemo era stato accolto come il Messia con la speranza del salto in A  e addirittura esonerato, nel successivo torneo, al termine del girone d’andata, con il destino della Salernitana ormai  segnato verso la retrocessione in C1. 

sabato 20 settembre 2014

SAN MATTEO E DE LUCA

Vignetta  del  21 settembre 2011 

21 settembre San Matteo. Nell’occasione della festività del Santo Patrono rivivrà la consueta processione tra scroscianti applausi rivolti al Santo e… anche a “Mister 75 %”, il quale, stando ad una recente critica… frontale, avrebbe due facce, come San Matteo (sull’altare anteriore al centro della cripta del Duomo di Salerno c’è una statua  di bronzo del Santo e una copia identica è sull’altare posteriore, donde il modo di dire salernitano “San Matteo tene ddoje facce”…). 

 ( Dentro Salerno satiricoamabile,  amabile satira )

venerdì 19 settembre 2014

PARADOSSALE PIAZZA DELLA LIBERTA', BEFFARDA TEGOLA PER DE LUCA


Vignetta del 19 settembre 2012


Sarà abbattuta (e successivamente ricostruita) un’area di circa 500 metri quadri, dei circa trentamila complessivi, dopo i cedimenti che hanno interessato la nascente grande piazza (soprastante il nuovo parcheggio sotterraneo) dov’era la spiaggia di Santa Teresa e dove è previsto il contestato “Crescent” disegnato dall’architetto catalano Ricardo Bofill.

lunedì 15 settembre 2014

GIUNTA DEL COLONNELLO CON ACCORDO GENERALE


La formazione della giunta decisa dal neo presidente della Provincia
on. Edmondo Cirielli,  PDL,   subentrato ad Angelo Villani, PD, aveva determinato
scontento e polemiche anche tra gli alleati, cui Cirielli aveva dato la seguente
risposta:”Gli assessori che ho scelto sono di alto profilo, rispondono al criterio della
competenza tecnico politica, e sono equamente distribuiti sul territorio coprendo tutta la Provincia, anche tenuto conto dei voti ricevuti nei vari bacini geografici delle singole liste che mi hanno sostenuto.Sono certo che la Giunta e il Presidente avranno il sostegno dei consiglieri di maggioranza". 


Ma a seguito del braccio di ferro e del conseguente rimpasto l’Udc (che minacciava di
passare all’opposizione) torna in maggioranza con due assessori, tuttavia senza
 l’ambita vicepresidenza della Giunta, mentre un assessorato è attribuito ad Mpa.
Gli assessori sono Anna Ferrazzano (vicepresidente), Alberico Gambino (assessore anziano), Antonio Iannone, Marcello Feola, Antonio Squillante, Giovanni Baldi, Giovanni Romano, Nunzio Carpentieri, Adriano Bellacosa, Ernesto Sica, Flavio Meola, Mario Miano, Eva Longo, ex sindaco di Pellezzano, prima indicata quale assessore al personale è la presidente del Consiglio. 


Com’è noto Edmondo Cirielli è  colonnello dei Carabinieri, in aspettativa per il suo 
ruolo di parlamentare, che continuerà ad espletare non essendoci incompatibilità anche da Presidente della Provincia di Salerno.
( Vignetta del 27 giugno 2009, satiricoamabile )


sabato 13 settembre 2014

Pedaggio ? Per lavoratori e studenti la Salerno-Reggio viaggerebbe di male in peggio...

Vignetta del 18 giugno 2011

( Dentro Salerno, amabile satira, satiricoamabile )
Il deputato salernitano Tino Iannuzzi è da sempre schierato contro l’introduzione dei pedaggi sull ’A3 Salerno – Reggio Calabria e sul raccordo Salerno – Avellino, che penalizzerebbero lavoratori e studenti pendolari. Il parlamentare rispecchia la risoluzione del Pd che “vuole finalmente fissare criteri vincolanti per il governo al fine di escludere dal pedaggio le tratte prive di una mobilità alternativa funzionale ed adeguata, o per le quali i lavori di ammodernamento e messa in sicurezza non sono interamente ultimate, così come per le tratte con carenti condizioni di fruizione e sicurezza”. La motivazione è di alto spessore sociale: “Non si può far cassa con la tassa pesantissima dei pedaggi, entrando con forza nelle tasche delle famiglie degli italiani”.

VENERDI' 7 AGOSTO 2009 / AEROPORTO SENZA PACE...


L’aeroporto “Salerno Costa d’Amalfi” (che si trova a Pontecagnano) il 2 agosto 2008, dopo pluriennali preliminari per decollare, aveva preso finalmente il volo (per Milano e la Spagna). Tuttavia ben presto, il 18 dicembre 2008, con grande delusione generale, i voli venivano sospesi.
Comunque, dopo sette mesi di trattative, il 27 Luglio scorso l'aeroporto è stato riaperto al pubblico, ma con il solo volo di linea dell’ Air Dolomiti verso Verona Villafranca.
 
Tuttavia non è scoppiata… la pace perché la prima “emergenza” si è verificata il 5 agosto con l’ elezione, da parte del consiglio di amministrazione della società di gestione, di Ernesto Sica, attuale sindaco di Pontecagnano e assessore provinciale ai trasporti, nuovo presidente dell'Aeroporto di Salerno SpA in sostituzione di Augusto Strianese, presidente della Camera di Commercio di Salerno.
Non poteva non nascere un furibondo scontro istituzionale.

I consiglieri del PDL (Sica,Paravia,Salvioli, che insieme, rappresentando Provincia, Comune di Pontecagnano e Comune di Bellizzi, arrivano al 30 % della proprietà dello scalo) avevano offerto a Strianese il ruolo a termine, cioè da rinnovare a fine anno. Ma Augusto Strianese, indignato, ha rifiutato l’invito: “Mi hanno fatto una proposta a termine neanche fossi un co.co.co. Ho speso sette anni della mia vita per lo scalo e la Camera di Commercio, socio di maggioranza relativa (40 %), non più di un anno fa aveva prestato 750.000 euro per finanziare tutte le progettazioni per il completamento dell’aeroporto.
Insomma, un agosto più che angusto per Augusto...


( Conache del Mezzogiorno, satiricoamabile, amabile satira

mercoledì 10 settembre 2014

CITTADINANZA ONORARIA AL PITTORE MARIO CAROTENUTO GRANDE ONORE PER LA CITTA'

Vignetta di sabato 2 aprile 2011

 

Marcello Napoli (Il Mattino) ha scritto:
                   IL MAESTRO DELLA CITTA'                     
                                                                                                                                                            Mario Carotenuto, pittore, ha cominciato la sua marcia pacifica su Salerno nel dopoguerra, proveniente dalla natia Tramonti. E’ nato nell’anno di un’altra tristemente famosa marcia, ma la sua rotta, politica e umana ha avuto la bussola puntata in senso opposto. Del suo percorso artistico, dall’Accademia di Belle Arti di Napoli, dell’inizio della sua attività professionale di disegnatore e di pittore, della sua prima mostra del 1948 fino alla prossima, in preparazione, si sa tutto o quasi. Così del suo presepe di sagome dipinte, nella sala San Lazzaro, ai piedi del Duomo, momenti d’incontri e atmosfere natalizie; era il 1982 (…)Della sua solitudine e stakanovismo, della sua meditata generosità  - l’ultimo dono, per il momento, è stato il Crocifisso alla chiesa di San Rocco – del suo essere pagano-cristiano, come gli diceva con affetto Luigi Compagnone, del suo amore per le farfalle e i fiori qualcuno dirà. Racconterà di come giovani aspiranti artisti, giornalisti frequentavano il suo studio sempre aperto, magari, per incontrare Alfonso Gatto con la sua sigaretta sempre accesa, Aldo Falivena, Filiberto Menna, Vasco Pratolini, Lelio Schiavone. La sua vena poetica, scrittoria, incistata nell’anima è testimonianza, in particolare,  da un libro Consigli a un giovane pittore e da poche righe autografe su un fogliolino: “Mi è parso di udire una voce all’uscire di casa. La porta strideva e la voce chiamava. Scendendo le scale sperando di udirla, il fiato sospeso/il cuore in ascolto (…) Pensiero di mamma che sempre sull’uscio mentre uscivo di casa diceva qualcosa”.

 

lunedì 8 settembre 2014

QUANDO LA CASSAZIONE MISE FINE ALL'INCHIESTA SUL "FURORE INN RESORT" (DURATA SETTE ANNI) ASSOLVENDO IL SINDACO RAFFAELE FERRAIOLI

LA  NOTIZIA, 24 gennaio 2010 

La seconda sezione della Cassazione ha assolto Raffaele Ferraioli, sindaco di Furore, e altri 38 indagati per la vicenda del “Furore Inn Resort”, il lussuoso complesso alberghiero della Costa d’Amalfi, realizzato con  finanziamenti pubblici  (otto miliardi di lire  erogati dal fondo per il rientro della disoccupazione) invece di un semplice complesso sportivo con piscina. Nel decreto di chiusura delle indagini il p.m. Gabriella Nuzzi  aveva evidenziato che   con “un sofisticato sistema fraudolento mediante l’adozione di atti e provvedimenti amministrativi falsi ed illegittimi” risultava stravolta completamente la natura del complesso  con la trasformazione da semplice struttura sportiva  per la collettività di Furore  in un lussuoso albergo a  cinque stelle.

Soddisfatto per l’assoluzione,  il sindaco di Furore ha dichiarato: “ Il ‘Furore Inn Resort’  ha rappresentato il volano per lo sviluppo di Furore e della Costiera nel panorama turistico. Si sono creati posti di lavoro, ma  ho pagato  un prezzo alto”.  Il difensore di Ferraioli, l’avvocato Marcello Giani,  ha inteso  aggiungere alla propria soddisfazione uno spunto polemico: “Ora si parla di Giustizia rapida e processo breve, ma la giustizia breve non è migliore di quella meditata. Il processo ha bisogno dei suoi tempi”. 





































( Cronache del Mezzogiorno, satiricoamabile )



mercoledì 3 settembre 2014

LA VIGNETTA PER IL LIBRO "ARIDATECE ER...CONTE" DELL'ARETINO GIFFONESE


Sabino Rinaldi, l' Aretino Giffonese, è seduto davanti al Bar Coppola. Mi vede e fa: “Amabile, proprio te cercavo” e mi dice che per il suo libro, già in tipografia, vorrebbe pubblicare una mia vignetta in copertina. Rinaldi -com’è ben noto- è il grande pettegolone di Giffoni Valle Piana. Sa tutto di tutti ed è abbastanza popolare per le sue apparizioni pettegole-comiche su qualche telelocale e per i “comizi” a “Piazza Puttanova” dei quali non era difficile indovinare la committenza.
Mi spiega, che molti gratificati fedelissimi di Conte, sentendosi “naufraghi”, ora (siamo a maggio  1996)  rimpiangono l’ex ministro delle Aree Urbane. C’è chi ha cercato di salvarsi approdando a Forza Italia, chi ha gridato “help” addirittura a Veltroni, quello che nel 2008 avrebbe fatto suo lo slogan di Obama: “Yes, we can”.
Con infinita descrizione di pettegolezzi alla Elsa Maxwell, Aridatece er Conte appare come una mascherata apologia dell’onorevole Carmelo, arrivato pur sempre ministro dopo essere partito dal paesello Piaggine.


Ecco appunto gl’inizi di Conte nel burlesco stile di don Sabino: “Di umili origini, figlio di un agiato pecoraio di Piaggine (gli agiografi sostengono che avesse 1500 pecore, ma Antonio Palmieri, conterraneo, ne contava poco più di 200), studi in un primo momento come seminarista nel Convento dei Cappuccini di Giffoni, dopo la maturità classica si iscrisse a legge.
Laurea conseguita con 110 senza lode, ospite del Collegio Universitario Miranda assieme al giudice Alessandrini poi fatto oggetto di un attentato mortale da parte delle brigate rosse, a Giulio Tarro l’allievo prediletto di Sabin, al Prof. Panebianco Preside della Facoltà di Giurisprudenza e al primario chirurgo Prof. Giannino Martino da Giffoni.
Grossa occasione  fu per lui il matrimonio con la figlia del costruttore Ciao di Eboli, poi ammazzato per una piccante di gelosia, che lo introdusse in ambienti che altrimenti gli avrebbero fatto ostracismo. 
Gli inizi come avvocato furono molto stentati (cominciò ad acclimatarsi con le faccende legali nel sindacato del comparto agricolo Uil e nello studio Scocozza).  All’epoca lo si intravedeva nel ristorante Il Bersagliere condotto da don Vincenzo Sada (locale pure  frequentato da Lelio Schiavone, il poeta Gatto, il professore Vittorio Gallo) in compagnia dell’avvocato Riccardo Scocozza, del quale non portò mai la borsa perchè il decano degli avvocati ebolitani dai suoi quaranta e passa aspiranti procuratori non ha mai preteso questo gesto.
Nel ’68, osteggiato duramente da Fulvio Scocozza e da Mario Vignola che gli negarono la candidatura nel PSI, si presentò nella corsa per la consiliatura nel comune di Eboli con una lista civica dal nome roboante,Forze Libere, con a simbolo i cinque cerchi delle Olimpiadi.
In quel periodo, accompagnato da un cugino, Pietro Vertullo, che sarà poi vice-sindaco di De Luca ed assessore alle finanze del Comune di Salerno, si recò dall’Onorevole Lettieri, la cui segreteria politica retta da Carlo Apolito, era allocata in Salerno alla via San Giovanni Bosco, per offrire i suoi servigi politici.
Ma nel clan Lettieri già scalpitava Gelsomino Pantuliano e due galli nel pollaio non avrebbero potuto convivere. Nel ’70, a sorpresa, manovrando abilmente, sindaco di Eboli. Tale carica, gli fu da viatico, per il conseguimento della nomina, per la verità alquanto rocambolesca, a segretario provinciale del PSI nel 1973 , sponsorizzato da Enrico Quaranta, sostituendo l’ottimo demartiniano Iovino di Angri, sostenuto da Feliciano Granati, Giovanni Fenio e Antonio Moscariello (...) Una nota di colore: un membro della direzione provinciale, tale Attilio Manna da Mercato San Severino, fu tenuto chiuso nel cesso della Federazione al di là dei tempi necessari per i suoi bisogni e tale momentanea assenza fu decisiva per l’elezione di Conte. (...)


martedì 19 agosto 2014

"COMPROMESSO"... DEL NAZARENO, LE VIE DELLA SINISTRA SONO FINITE. A DESTRA

ENRICO BERLINGUER, TRENT'ANNI DALLA MORTE

Nell'autunno del 1973, con tre articoli pubblicati dalla rivista Rinascita, il segretario del Pci Enrico Berlinguer gettò le basi ideologiche di quello che sarebbe passato poi alla storia come il "compromesso storico",  cioè la strategia politica elaborata e sostenuta, tra il 1973 e il 1979, dal Partito comunista italiano, in seguito alla riflessione compiuta dal segretario Enrico Berlinguer sull’esperienza cilena del governo di Unidad Popular di S. Allende . Tale strategia si fondava sulla necessità della collaborazione e dell’accordo fra le forze popolari di ispirazione comunista e socialista con quelle di ispirazione cattolico-democratica, al fine di dar  vita a uno schieramento politico capace di realizzare un programma di profondo risanamento e rinnovamento della società e dello Stato italiani, sulla base di un consenso di massa tanto ampio da poter resistere ai contraccolpi delle forze più conservatrici.

( Gazzetta di Salerno, 1979 )

venerdì 8 agosto 2014

FERDINANDO CAPPUCCIO ALIAS FERD BUON GUSTO

VIGNETTA  DEL  18 DICEMBRE 2008    ( Cronache del Mezzogiorno )

 FERD   BUON GUSTO…



  
Ferdinando Cappuccio, dirigente bancario, enogastronomo e scrittore di guide del gusto, è stato eletto all’unanimità  presidente dell’Enoteca provinciale, sorta  per intuizione dell’assessore all’Agricoltura Corrado Martinangelo.

L’iniziativa è tesa a catturare l’attenzione dei turisti per convogliarli nel centro storico, dove sarà ubicata la sede.

“Poco sfruttato in Campania –ha detto Cappuccio-  il turismo enogastronomico può proiettarci ai primi posti degli itinerari tra sapori e saperi. Abbiamo tesori d’arte inestimabili, un paesaggio invidiabile, vini superbi a prezzi accessibili e una cucina di grande prestigio”.

Del consiglio di amministrazione dell’Enoteca fanno parte rinomati produttori quali Marisa Cuomo, Bruno De Conciliis e Andrea Reale.

Ferdinando Cappuccio è dunque l’uomo giusto al posto… gusto, come  conferma il meritato nome d’arte:  FERD  BUON GUSTO…


giovedì 7 agosto 2014

29 SETTEMBRE 1968, IL PRESIDENTE DEL CONSIGLIO GIOVANNI LEONE A SALERNO



Qui  il racconto della storiella del ritratto e/o caricatura  di Giovanni Leone.
Quando il direttore di  GIORNALE SUD, settimanale politico economico di cui ero collaboratore, mi chiese un “ritrattino” (da pubblicare in prima pagina) del senatore Giovanni Leone, presidente del Consiglio  dei ministri, che avrebbe celebrato, domenica 29 settembre 1968, il 25° anniversario di Salerno prima Capitale dell’Italia libera, mi misi subito al lavoro anche perché il settimanale  era già tutto impaginato con le colonne di piombo “sfornate” dalla linotype.
Disegnai la sera e nella mattinata successiva portai il  ritrattino in tipografia per la realizzazione del clichè da inserire nello spazio ad hoc.  Peraltro il direttore avrebbe visto il disegno a pubblicazione avvenuta.
Tuttavia quando l’incontrai  mi fece notare che avevo fatto una caricatura invece del ritratto. E allora per salvarmi in angolo risposi che il volto del presidente Leone, con tutto il rispetto era al tempo stesso ritratto e caricatura,  caricatura e ritratto…



Molto ricca la carta d’identità politica di Giovanni Leone.
Laureatosi in giurisprudenza a 21 anni nel 1929  e in scienze  politiche un anno dopo, intraprese presto e con successo la  carriera di docente universitario. Entrato in politica, dal 1948 fu deputato fino alla nomina (27 agosto 1967) di senatore a vita ad opera del presidente della Repubblica  Giuseppe Saragat.
Presidente della Camera dei Deputati dal 1955 fino al 23 giugno 1963 per il sopravvenuto incarico di presidente del Consiglio:  primo dei due governi “balneari” (l’altro, pure monocolore democristiano, sarà nel 1968).
Eletto presidente della Repubblica il 24 dicembre 1971, dal 1975 Leone subì attacchi dal Partito Radicale di Marco Pannella e da L’Espresso, che lo avrebbero portato alle dimissioni il 15 giugno 1978.
Dal punto di vista satirico di Giovanni Leone  resta la sua spiccata e accentuata (nel senso di accento partenopeo) napoletanità e l’oratoria fluentissima che mandava in crisi i malcapitati stenografi. Ecco un esempio del velocissimo eloquio di Leone, quand' era presidente della Camera:  (“…non essendostatoraggiuntoilqqquorumprevistodallaCostituzzzione…”).
Anche buontempone con notevole carica umoristica, per esempio quando (1975), contestato a Pisa dagli studenti  universitari, fece le corna dicendo: “so’ fetienti”…


mercoledì 6 agosto 2014

ALFONSO ANDRIA, POLITICA VERA

                    
LE  DUE  FACCE  DELLA  MARGHERITA
Mentre divampa sempre più clamoroso lo scandalo nella ex Margherita, 
per le appropriazioni milionarie dell’ex tesoriere Lusi, il senatore
Alfonso Andria, pure ex della Margherita, ha vissuto il suo momento
magico a Roma, nella sua qualità di Presidente del Centro Universitario
Europeo per i Beni Culturali,  alla presentazione de “L’autoritratto di
Leonardo. Tecnologia e tutela per un’opera unica al mondo”.


Vignetta del 21 marzo 2012   ( satiricoamabile )

domenica 3 agosto 2014

MARTINA E/O IL TRIONFO DELL'ESSERE. SUA

Molto spazio  fu riservato dagli organi d’informazione alla “discesa in campo” di Martina Castellana, candidata (elezioni del 6 - 7 giugno 2009)  alla Provincia di Salerno per An.
Disse: “Mi ha voluta Edmondo Cirielli che io stimo moltissimo. E ammiro  il Pdl che ha saputo valorizzare donne come  Mara Carfagna”.
Il fatto singolare era che Martina Castellana, allora all'anagrafe, risultava essere Michele Castellana.
Ecco cosa scrisse di lei/lui Gianni Colucci del Mattino: “E’ un medico ma anche un transgender:  una donna nelle fattezze, elegante e con una bellezza sfolgorante fin da giovanissima,  che ha conservato gli attributi maschili, modificando in parte il suo corpo per seguire quel che le suggeriva l’anima”.
Molto eloquenti anche alcuni titoli dedicati alla specialista in dermatologia (dirigente sanitario presso l’ASL Salerno due) nata uomo: “L’identità ritrovata” e “Martina story, la dermatologa che cambiò pelle”.
In conclusione: "Martina indubbiamente quota rosa". 



giovedì 24 luglio 2014

CULTURA BRUCIANTE ALLA STORICA FORNACE FALCONE


FESTA DEL FUOCO E CULTURA IN FESTA


Il poeta Rino Mele, professore universitario di Storia del Teatro e grande animatore culturale, è stato sempre tra i maggiori protagonisti degli eventi alla storica Fornace di Raffaele e Valerio Falcone e della ciclica “Festa del Fuoco″, ‘rito antico che mescola  realtà e magia’. Anche quest'anno, giovedì 31 luglio, dalle 17 rivivrà il consueto meeting di cultura, folclore e concerti con la presenza di artisti, critici d'arte, poeti, intellettuali, ceramisti, fotografi, galleristi d'arte che saranno protagonisti di "brucianti" performance nel fantastico scenario del Prato del Paradiso in località Valle Sant'Andrea di Montecorvino Rovella.



Il professore Mele ha così raccontato la favola di Raffaele Falcone “Custode del fuoco”. “Ha una fornace a legna lungo la collina che lega Montecorvino a Giffoni Valle Piana (…) La fornace è ampia, forte, trattiene il ruggito del fuoco, a Falcone piace seguire la metamorfosi della terra, dell’argilla, quel suo diventare splendente (…) Già lavorare il fuoco, e domarlo nella camera della fornace, è un’azione artistica, ma a Raffaele non basta, così lavora un’arte tutta sua, ha un tema caro che è quello del cippo delle antiche strade, l’albero, la colonna, il monumentale fallo sacro (…) cippi indicatori di una vita che verrà dal suo passato, il nostro domani dimenticato, a mostrare e contraddire il desiderio”.
Artista, artigiano e manager, Raffaele Falcone guida con il figlio Valerio una delle fornaci più conosciute in Italia con produzione di manufatti in terracotta per molteplici impieghi di restauro e recupero della tradizione. Tutta la lavorazione avviene esclusivamente a mano. Nella Fornace Falcone si producono piastrelle cotte in un forno a legna. La fornace di Montecorvino Rovella ha realizzato opere di numerosi artisti italiani ed è diventata nel tempo anche luogo di incontro di intellettuali. Sono passati , tra gli altri, Gillo Dorfles, Pietro Lista, Mario Carotenuto, Rino Mele, Italo Scanga, Luigi Ontani, Alfonso Mangone e Achille Perilli.

lunedì 21 luglio 2014

MARCO GALDI, SINDACO "CATENACCIARO"


A  difesa dell’ospedale “Santa Maria Incoronata dell’Olmo” di Cava de’ Tirreni a rischio chiusura, il sindaco Marco Galdi si  incatenò a un palo davanti alla sede della Giunta Regionale della Campania.

Galdi tra l’altro giustificò  la sua azione di protesta perchè  “a favore del diritto alla salute che proverò a difendere fino allo stremo. Sono qui per ottenere un incontro con il governatore e soprattutto che la bozza non sia applicata fino a quando non ci saranno garanzie per i miei concittadini e per tutta l’utenza della Costa d’Amalfi che al nostro ospedale afferisce”.
A seguito della protesta, al sindaco fu accordato un incontro chiarificatore con il presidente Stefano Caldoro il 17 maggio 2010 a Palazzo Santa Lucia.

L’ospedale è ancora lì perchè il primo cittadino di Cava de’ Tirreni con il catenaccio è riuscito ad aprire la porta della Regione. 


domenica 20 luglio 2014

PASTA AMATO, UN FALLIMENTO DIFFICILE DA DIGERIRE

   Il Tribunale di Salerno ha dichiarato (luglio 2011) il fallimento della società Antonio Amato. I giudici hanno infatti bocciato l’ipotesi del concordato preventivo ed ora si apre una nuova difficile stagione per i lavoratori.  A nulla è valso l’accordo concluso dalle organizzazioni sindacali per salvaguardare i livelli occupazionali, la produzione e rilanciare il marchio.  
   Per  Franco Tavella, segretario generale Cgil Salerno,  il fallimento del  pastificio ‘Amato’   ” è solo l’ultimo capitolo di un libro nero che ha visto cadere sotto i colpi della crisi pezzi storici dell’industria  e dell’imprenditoria salernitana. Occorre adesso che tutte le parti lavorino insieme per salvaguardare un marchio storico della città di Salerno. La nostra provincia è stata colpita duramente dalla crisi, come testimoniano i dati sui posti di lavoro persi e l’aumento del 70% della cassa integrazione ordinaria e straordinaria. Occorrerebbe far fronte ad una situazione così complicata con una maggiore attenzione da parte delle istituzioni nazionali e regionali che, invece, continuano a rispondere, come nel caso dei trasporti, con tagli penalizzanti per l’intera economia e per la provincia. Al contempo il Governo centrale taglia i fondi Fas, risorse importanti per il rilancio.  Da Roma,  con falsi proclami, si dichiara che la crisi è alle spalle: quella di oggi è l’ennesima prova di un momento di difficoltà che, purtroppo, non è ancora passato”.
  Nella storia del pastificio, già sponsor della Salernitana e fornitore ufficiale e sponsor  della Nazionale di calcio ai Mondiali del 2006, resta comunque indelebile l’immagine del Cavaliere Giuseppe Amato, “Il magnate della pasta”.
    Giuseppe Amato,  "IL MAGNATE DELLA PASTA"

   ( Cronache del Mezzogiorno, Satirico Amabile, 2011 )

sabato 19 luglio 2014

ARCANGELO JAPICCA PRESIDENTE DELLA SALERNITANA

Campionato 1984/85, Arcangelo Japicca, imprenditore e politico originario di Mirabella Eclano, già presidente dell'Avellino della storica promozione in serie A del 1977/78, in cerca di voti per le elezioni alla Camera dei Deputati di giugno 1983, rileva la Salernitana con il chiaro obiettivo della promozione in B.
Due anni dopo, tuttavia, deluso dai mancati risultati e per la critica situazione finanziaria,  nel mese di giugno avvia le trattative per la cessione del pacchetto azionario. 


Subentra pertanto la FI.SA. (finanziaria Salernitana) con, tra gli altri, Giuseppe Amato  primo sponsor, sin dalla stagione di serie C1 1981/82, con la pasta Antonio Amato). Sarà eletto presidente l'imprenditore Augusto Strianese.

 ( La Nuova Provincia , 1985 )


domenica 6 luglio 2014

CON CLARIZIA LA SATIRA ELEVATA AL QUADRATO, ANZI AL TUBO...

E’ vero, la linea editoriale strizzò un occhio alla satira, ma per il sindaco Clarizia tutt’e due...

Il fatto di cronaca, nel 1980, si riferiva a lavori che s’ignorava quando avrebbero avuto inizio. Intanto i tubi restavano lì accatastati tra le proteste dei cittadini e, naturalmente, dell’avvocato Ferruccio Guerritore, presidente dell’Azienda di Soggiorno e Turismo.

( Gazzetta di Salerno )


ENZO TODARO, 81 ANNI E SEMPRE PIU' "PASSIONACCIA"...




65 anni di giornalismo. Al servizio del lettore, tiene a precisare. Enzo Todaro, calabrese di nascita e salernitano per scelta di vita, è il decano della stampa salernitana. La sua firma è stata letta su prestigiose testate. La sua voce è stata ascoltata attraverso Radio Salerno 1, di cui fu il fondatore negli anni ’70, la sua immagine è tuttora su vari schermi televisivi (di qualche emittente è stato direttore responsabile dalla linea editoriale di elevato spessore sociale). Poeta e scrittore dalla parte degli ultimi ha dato un’impronta alla giudiziaria, seguendo grandi processi con cognizioni di navigato penalista.

Vignetta pubblicata sul quotidiano  Cronache del Mezzogiorno  nell'occasione della pubblicazione del libro di Todaro "Penalisti in toga"

sabato 5 luglio 2014

PER IL CARDINALE ASSOLTO IL PM RUSSO CHIEDEVA LA CONDANNA

(Fonte: la CittàIl ritorno di Russo. Da pm di ferro alla Corte d’Appello.

“Fu il pm della tangentopoli  salernitana e poi, a Lagonegro, il magistrato inquirente che mise sotto inchiesta per usura il cardinale di Napoli Michele Giordano e il nipote Nicola.  Dopo una “pausa” da consulente al Ministero dell’ambiente (sui reati ambientali) ora Michelangelo Russo torna a Salerno, stavolta da presidente del secondo collegio della Corte d’Appello”.
Di Michelangelo Russo c’è già uno spunto satirico in questo blog  (07/04/2014).
La vignetta con l’allora cardinale di Napoli fu pubblicata su Cronache del Mezzogiorno nel mese di dicembre 2000, quando il porporato, difeso dagli avvocati Enrico Tuccillo e Alfonso Stile fu assolto.


                                               ( Cronache del Mezzogiorno)

(Per il cardinale Giordano l’ex procuratore di Lagonegro Michelangelo Russo aveva chiesto una condanna a tre anni di reclusione e 15 milioni di multa, contestandogli i reati di usura, associazione a delinquere, appropriazione indebita. Per Nicola Giordano, invece, l’accusa aveva chiesto due anni e 8 milioni di multa). 

COMINCIO’ CON LA SALERNITANA L’EXPLOIT DI PIERINO PRATI

“PIERINO LA PESTE” FU UNO DEGLI ARTEFICI DELLA PROMOZIONE IN SERIE B DELLA SALERNITANA 1965/66, 10  GOL IN APPENA 19 PARTITE A CAUSA DELL’INFORTUNIO A TORRE ANNUNZIATA  CHE LO AVREBBE FERMATO PER 15 INCONTRI.  POI, CON IL MILAN, AVREBBE VINTO TUTTO:  SCUDETTO (CAPOCANNONIERE CON 15 RETI), COPPA ITALIA,  COPPA DEI CAMPIONI,  COPPA DELLE COPPE,  COPPA INTERCONTINENTALE. REALIZZATI  PERALTRO 7 GOL NELLE 14 PRESENZE IN NAZIONALE.
 








La vignetta, pubblicata il 21 settembre 1965 su IL TEMPO, oltre alla dichiarazione autografa (scritta nel corso dell'intervista nel ristorante “La Rosetta” di via Conforti) evidenziava graficamente le due reti  messe a segno nel vittorioso match di esordio a Lecce.

domenica 22 giugno 2014

SALERNITANA 1965/66, LA “CAPARRA” DI ZIO TOM... SULLA PROMOZIONE IN B

Salernitana subito protagonista con Domenico (Tom) Rosati in panchina e i suoi cannoni pronti al fuoco.
Sarà promozione (punti 49) dopo dieci anni di serie C  e dopo lotta fino all’ultima giornata contro il Cosenza di Oscar Montez (punti 48). Formazione tipo: Piccoli, Rosati jr, Morosi; Alberti, Scarnicci, Minto (Dianti); Corbellini, Cominato, Prati, Cignani, Sestili.

La vignetta fu pubblicata domenica 26 settembre 1965 su Il Tempo di Roma la cui redazione salernitana era diretta da Lino Schiavone, docente di giorno, appassionato giornalista fino a notte e lungimirante antesignano del giornalismo disegnato.

mercoledì 11 giugno 2014

ESAMI FACILI PRIMA DEI DIFFICILI ESAMI. DELLA VITA...

Luca Iannuzzi, 41 anni al servizio dell’Istruzione, molti dei quali con funzioni di provveditore vicario e gli ultimi dieci al vertice dell’Ufficio Scolastico Provinciale salernitano.
La vignetta,  pubblicata alla vigilia degli esami di Stato 2010,  metteva in evidenza, con appropriata allegoria, la lieta occasione del rituale augurio rivolto dal Provveditore ai maturandi naturalmente e giustamente preoccupati, come sempre, prima di affrontare le prove per il conseguimento della maturità.


( Cronache del Mezzogiorno, giugno 2010 )

lunedì 9 giugno 2014

IL GRAN VOLO DEL PORTIERE, CHIMENTI DALLA "C" ALLA "A"

Arrivato a Salerno, per il campionato di serie C 1993/94, con i granata guidati da Delio Rossi Antonio Chimenti conquista subito  la Serie B e sfiora per i successivi due tornei, prima con Rossi, poi con Colomba, la promozione in serie A.
Comunque la serie A per Chimenti è ormai vicina. Acquistato dalla Roma per tre miliardi di lire il portiere esordisce in serie A il 21 settembre 1997 (due campionati con la Roma, due con il Lecce e nel 2002 con la Juventus, secondo portiere alle spalle di Gianluigi Buffon).

La vignetta fa rivivere il pimo  torneo con Franco Colomba allenatore granata. Proveniente dal Novara, che militava in C2, a Colomba non mancano stimoli entusiasmo e risultati. Tuttavia predica umiltà al fine di disputare una super B (ma la promozione in serie A sfuggirà per appena una posizione).

                                                          ( Quarta Rete Tv , 1996 )

mercoledì 4 giugno 2014

IL MINISTRO DELLO SPETTACOLO E LO SPETTACOLO DEL MINISTRO...

La vignetta senza parole, pubblicata su Gazzetta di Salerno il 18 ottobre 1979, evidenzia Bernardo D’Arezzo, ministro dello spettacolo nel primo e secondo governo Cossiga, dal 4 aprile 1979 al 18 ottobre 1980. D’Arezzo collezionò un gran numero di incarichi. Tuttavia fu avversato, prima nel suo partito e naturalmente dalle opposizioni di destra e sinistra.


( Gazzetta di Salerno, 1979 )


sabato 24 maggio 2014

QUI SALERNO / ORIGINALE LOGO DEL COMUNE O LUOGO COMUNE ?

Mentre le “Luci d’Artista” abbagliano cittadini e visitatori non sembra di pari splendore il nuovo logo di Salerno che comunque piace al sindaco (ma non molto a molti salernitani).
Pur se disegnato dal luminare del design Massimo Vignelli, il logo manca d’un qualsiasi segno di storia e/o cultura salernitana. 

Privo anche di un minimo accenno all'Hippocratica Civitas, il logo allude invece all'abusato luogo comune del  "paese d' 'o sole e d' 'o mare"...



 ( Kataweb satiricoamabile,  Dentro Salerno, amabilesatira  -  24 novembre 2011 ) 


Ecco come il sindaco Vincenzo De Luca risponde alle critiche difendendo il logo:

“”"”" Il logo è una suggestione, non può limitarsi al nome di una città. Dietro la creazione di un brand c’è un lungo lavoro, uno studio di diversi mesi affidato ai massimi esperti di comunicazione, che procedono sempre per sottrazione e non, come siamo abituati a pensare, per aggiunta di elementi. Nel simbolo di Salerno ci sono dieci concetti da sintetizzare: se lo osserviamo con attenzione sono presenti tutti i colori e gli elementi che caratterizzano la città di Salerno. Quanto ad altri elementi dell’identità storico-culturale della città, ritengo che siano stati già riversati nella Fondazione Scuola Medica Salernitana e anche da questo punto di vista bisognerà implementare in termini qualitativi gli aspetti della comunicazione. Come ogni simbolo, necessita di tempo, di abitudine, di osservazione: sono certo che ai salernitani piacerà e che diventerà l’emblema della nuova Salerno. È naturale e comprensibile che si esprimano opinioni e che si creino dibattiti. Anche la Tour Eiffel ha suscitato anni di polemiche: ora è un simbolo internazionale che identifica Parigi nel mondo. Quando ci si confronta con personalità di questo calibro è, però, auspicabile che ci sia sempre rispetto e umiltà nei confronti del loro geniale talento“”"”".

lunedì 19 maggio 2014

GATTUSO DA PELO GRANATA A CONTROPELO MONDIALE

Rino Gattuso, detto "Ringhio", grande protagonista a centrocampo in maglia granata nel campionato di serie A 1998/99 e dal brillante futuro con il Milan (campione d'Italia 2004 e 2011, campione d'Europa 2003, 2007) aveva promesso di tagliare la barba nella prestigiosa ipotesi di diventare Campione del Mondo con la nazionale italiana nell'estate del 2006... 


... eventualità puntualmente verificatasi dopo la finale del 9 luglio contro la Francia guidata da Raymond Domenech (vittoria degli azzurri di Marcello Lippi per 5-3 ai rigori, 1-1 dopo i tempi supplementari.)

( Cronache del Mezzogiorno, luglio 2006 )


mercoledì 14 maggio 2014

17 NUMERO FORTUNATO PER CLAUDIO DE TOMMASI

Per la stagione 1979-1980 la Cavese acquista Claudio De Tommasi dalla Salernitana per 200mila lire, un autogol clamoroso per il sodalizio granata. De Tommasi diventerà infatti il re di Cava de’ Tirreni nel campionato 1980/81, conducendo da capocannoniere (17 gol ) gli "aquilotti" in serie B. Storica inedita  promozione della squadra allenata da Piero Santin, altro ex calciatore della Salernitana, nei tornei dal 1960 al 1963.

TUTTOSPORT,  giugno 1981


EDMONDO SENZA TERRA ( IL "SUO" PINCIPATO )

   PER  CIRIELLI  TUTTAVIA  L’ECCENTRICA  IDEA  ANDRA'  AVANTI
Il Principato di Salerno, vagheggiato da Edmondo Cirielli, è restato nel mondo dei sogni per decisione della Corte di Cassazione, contraria al referendum per una  nuova regione autonoma, sganciata dalla Campania e corrispondente al territorio della provincia salernitana.
Per Cirielli, che aveva una ragione di più per volere il Principato, allo stato è chiaro che non c’è… una Regione di più. Tuttavia l'ex presidente della Provincia di Salerno (colonnello dei Carabinieri in aspettativa per  incarico parlamentare), non rassegnandosi a restare Edmondo senza  terra sognata, è ancora del parere  che l’idea della regione "Principato di Salerno" va avanti…

domenica 11 maggio 2014

LA FESTA DI DON... "SEVERIO"

Il 16 luglio 2010  Don Saverio Della Mura tagliava il traguardo del 60° anno di sacerdozio e il giorno dopo la comunità parrocchiale di S.Vincenzo de’ Paoli manifestava la propria gratitudine all’85enne sacerdote con solenne celebrazione, officiata da Monsignor Gerardo Pierro.
Nella vignetta è effigiato il parroco salernitano del quartiere di Torre Angellara, che più volte, dagli schermi televisivi nazionali, aveva parlato delle sue battaglie civili oltre che religiose. Memorabili in un “talk show” i vivaci scambi di idee sulla morale con l’opinionista di “Domenica In” Don Antonio Mazzi.



( Cronache del Mezzogiorno )


domenica 4 maggio 2014

DAL "SORRISO D'ESTATE" PEPPONE, PER COLOMBA STIMOLANTE LEZIONE...


Peppe Iannicelli, Franco Colomba
( Corriere Salerno e Provincia )

CAMPIONATO DI SERIE B 1996/97
La Salernitana, che con Colomba in panchina ha sfiorato la promozione in serie A nel precedente torneo, è prima eliminata dalla Coppa Italia ad opera del Chievo e poi inizia il campionato con ritmi e risultati piuttosto deludenti.
Conseguenziali le frecciatine della critica sportiva...