martedì 19 agosto 2014

"COMPROMESSO"... DEL NAZARENO, LE VIE DELLA SINISTRA SONO FINITE. A DESTRA

ENRICO BERLINGUER, TRENT'ANNI DALLA MORTE

Nell'autunno del 1973, con tre articoli pubblicati dalla rivista Rinascita, il segretario del Pci Enrico Berlinguer gettò le basi ideologiche di quello che sarebbe passato poi alla storia come il "compromesso storico",  cioè la strategia politica elaborata e sostenuta, tra il 1973 e il 1979, dal Partito comunista italiano, in seguito alla riflessione compiuta dal segretario Enrico Berlinguer sull’esperienza cilena del governo di Unidad Popular di S. Allende . Tale strategia si fondava sulla necessità della collaborazione e dell’accordo fra le forze popolari di ispirazione comunista e socialista con quelle di ispirazione cattolico-democratica, al fine di dar  vita a uno schieramento politico capace di realizzare un programma di profondo risanamento e rinnovamento della società e dello Stato italiani, sulla base di un consenso di massa tanto ampio da poter resistere ai contraccolpi delle forze più conservatrici.

( Gazzetta di Salerno, 1979 )

venerdì 8 agosto 2014

FERDINANDO CAPPUCCIO ALIAS FERD BUON GUSTO

VIGNETTA  DEL  18 DICEMBRE 2008    ( Cronache del Mezzogiorno )

 FERD   BUON GUSTO…



  
Ferdinando Cappuccio, dirigente bancario, enogastronomo e scrittore di guide del gusto, è stato eletto all’unanimità  presidente dell’Enoteca provinciale, sorta  per intuizione dell’assessore all’Agricoltura Corrado Martinangelo.

L’iniziativa è tesa a catturare l’attenzione dei turisti per convogliarli nel centro storico, dove sarà ubicata la sede.

“Poco sfruttato in Campania –ha detto Cappuccio-  il turismo enogastronomico può proiettarci ai primi posti degli itinerari tra sapori e saperi. Abbiamo tesori d’arte inestimabili, un paesaggio invidiabile, vini superbi a prezzi accessibili e una cucina di grande prestigio”.

Del consiglio di amministrazione dell’Enoteca fanno parte rinomati produttori quali Marisa Cuomo, Bruno De Conciliis e Andrea Reale.

Ferdinando Cappuccio è dunque l’uomo giusto al posto… gusto, come  conferma il meritato nome d’arte:  FERD  BUON GUSTO…


giovedì 7 agosto 2014

29 SETTEMBRE 1968, IL PRESIDENTE DEL CONSIGLIO GIOVANNI LEONE A SALERNO



Qui  il racconto della storiella del ritratto e/o caricatura  di Giovanni Leone.
Quando il direttore di  GIORNALE SUD, settimanale politico economico di cui ero collaboratore, mi chiese un “ritrattino” (da pubblicare in prima pagina) del senatore Giovanni Leone, presidente del Consiglio  dei ministri, che avrebbe celebrato, domenica 29 settembre 1968, il 25° anniversario di Salerno prima Capitale dell’Italia libera, mi misi subito al lavoro anche perché il settimanale  era già tutto impaginato con le colonne di piombo “sfornate” dalla linotype.
Disegnai la sera e nella mattinata successiva portai il  ritrattino in tipografia per la realizzazione del clichè da inserire nello spazio ad hoc.  Peraltro il direttore avrebbe visto il disegno a pubblicazione avvenuta.
Tuttavia quando l’incontrai  mi fece notare che avevo fatto una caricatura invece del ritratto. E allora per salvarmi in angolo risposi che il volto del presidente Leone, con tutto il rispetto era al tempo stesso ritratto e caricatura,  caricatura e ritratto…



Molto ricca la carta d’identità politica di Giovanni Leone.
Laureatosi in giurisprudenza a 21 anni nel 1929  e in scienze  politiche un anno dopo, intraprese presto e con successo la  carriera di docente universitario. Entrato in politica, dal 1948 fu deputato fino alla nomina (27 agosto 1967) di senatore a vita ad opera del presidente della Repubblica  Giuseppe Saragat.
Presidente della Camera dei Deputati dal 1955 fino al 23 giugno 1963 per il sopravvenuto incarico di presidente del Consiglio:  primo dei due governi “balneari” (l’altro, pure monocolore democristiano, sarà nel 1968).
Eletto presidente della Repubblica il 24 dicembre 1971, dal 1975 Leone subì attacchi dal Partito Radicale di Marco Pannella e da L’Espresso, che lo avrebbero portato alle dimissioni il 15 giugno 1978.
Dal punto di vista satirico di Giovanni Leone  resta la sua spiccata e accentuata (nel senso di accento partenopeo) napoletanità e l’oratoria fluentissima che mandava in crisi i malcapitati stenografi. Ecco un esempio del velocissimo eloquio di Leone, quand' era presidente della Camera:  (“…non essendostatoraggiuntoilqqquorumprevistodallaCostituzzzione…”).
Anche buontempone con notevole carica umoristica, per esempio quando (1975), contestato a Pisa dagli studenti  universitari, fece le corna dicendo: “so’ fetienti”…


mercoledì 6 agosto 2014

ALFONSO ANDRIA, POLITICA VERA

                    
LE  DUE  FACCE  DELLA  MARGHERITA
Mentre divampa sempre più clamoroso lo scandalo nella ex Margherita, 
per le appropriazioni milionarie dell’ex tesoriere Lusi, il senatore
Alfonso Andria, pure ex della Margherita, ha vissuto il suo momento
magico a Roma, nella sua qualità di Presidente del Centro Universitario
Europeo per i Beni Culturali,  alla presentazione de “L’autoritratto di
Leonardo. Tecnologia e tutela per un’opera unica al mondo”.


Vignetta del 21 marzo 2012   ( satiricoamabile )

domenica 3 agosto 2014

MARTINA E/O IL TRIONFO DELL'ESSERE. SUA

Molto spazio  fu riservato dagli organi d’informazione alla “discesa in campo” di Martina Castellana, candidata (elezioni del 6 - 7 giugno 2009)  alla Provincia di Salerno per An.
Disse: “Mi ha voluta Edmondo Cirielli che io stimo moltissimo. E ammiro  il Pdl che ha saputo valorizzare donne come  Mara Carfagna”.
Il fatto singolare era che Martina Castellana, allora all'anagrafe, risultava essere Michele Castellana.
Ecco cosa scrisse di lei/lui Gianni Colucci del Mattino: “E’ un medico ma anche un transgender:  una donna nelle fattezze, elegante e con una bellezza sfolgorante fin da giovanissima,  che ha conservato gli attributi maschili, modificando in parte il suo corpo per seguire quel che le suggeriva l’anima”.
Molto eloquenti anche alcuni titoli dedicati alla specialista in dermatologia (dirigente sanitario presso l’ASL Salerno due) nata uomo: “L’identità ritrovata” e “Martina story, la dermatologa che cambiò pelle”.
In conclusione: "Martina indubbiamente quota rosa".