Lecce, 19 settembre 1965. Allo stadio Carlo Pranzo si assaggia il ghiotto esordio in maglia
granata di Pierino Prati. Un inizio che proseguirà verso la promozione in serie
B e un futuro più che luminoso con prestigiose stelle della massima divisione e con la
Nazionale.
Incontrai Prati nell’appartamento
che il segretario Bruno Somma aveva messo a disposizione dei calciatori scapoli, in via Duca Guglielmo, al termine della salita verso Fratte, e dopo l’intervista
gli chiesi di scrivere una dedica, qui riprodotta, per il benaugurante successo della Salernitana.
Cronaca di Salerno de IL TEMPO del 22 settembre 1965 |
A parte che Cirielli con Salerno non c’entra proprio niente. Lui è di Nocera Inferiore, quindi cosa c’entra con Salerno? A Salerno non si è mai fatto vedere prima che lo eleggessero presidente della Provincia. Tra l’altro quella candidatura la accettò perchè sapeva di vincere. Altrimenti mò si faceva vedere da queste parti, se ne stava bello bello a Montecitorio, come ha sempre fatto in passato.
Ma mi faccia il piacere ‘sto Cirielli!
Ho l’obbligo di chiarire anzitutto che “Dentro Salerno” ha il grande merito di dare rispettoso spazio alla satira per cui i miei spunti satirici nascono senza interferenza alcuna e peraltro -credo- con la tangibile constatazione dell’assoluta libertà di satira.
Nella convinzione che pur con la satira è possibile dare una notizia, lanciare un messaggio, stimolare una riflessione, nel caso specifico posso osservare che la vignetta pone un quesito (pertinente o impertinente…): Ex aequo i “santi protettori” Vincenzo e Edmondo ? Senza voler fare l’apologia di uno per ridimensionare l’altro.
E’ un fatto tuttavia che i due ‘big’ della politica salernitana, seppure su fronti opposti, operano entrambi ( o almeno così dovrebbe essere ) per gl’interessi dei cittadini ed è naturale che possa sorgere un dualismo o una rivalità nel voler dimostrare alle opposte masse di supporter le rispettive qualità di ‘virtuosi’ della politica.
Per concludere, le vignette, non ispirate né condizionate né tenute a rispecchiare linee editoriali, riflettono semplicemente considerazioni personali su fatti del giorno.
A Gaetano che -si capisce- è un fan di De Luca dirò che, negli ultimi tre anni, per altro quotidiano on line, ho goduto di altrettanta assoluta libertà di satira, senza minimamente prevedere o immaginare che un giorno il direttore responsabile potesse passare al ruolo di portavoce. Lascio indovinare di chi…
Però, sostengo che accostare De Luca, dal punto di vista satirico, al Santo Patrono AVREBBE senso, perchè egli è il Sindaco di Salerno, ha sempre fatto politica a Salerno e, anche se non è nativo di Salerno, ha sempre vissuto qui, frequentava il liceo T. Tasso, ecc. Si è sempre sentito salernitano a tutti gli effetti, e lo dichiara e palesa sempre.
Invece, Cirielli, non solo non è nato a Salerno, ma fino a quando non è stato eletto presidente della Provincia, a Salerno chi lo vedeva mai? Ha mai fatto qualcosa per la città di Salerno? No. Quindi, l’accostamento, sia pure solo satirico, con San Matteo, non mi sembra pertinente.
Allora mettiamo, la Carfagna e De Luca che “si contendono” (tra virgolette) San Matteo. Quello avrebbe più senso. Almeno il ministro, è nata a Salerno e, da quando ha iniziato a fare politica, l’ha sempre fatta a Salerno.
Quello che mi sembra ridicolo (non lo dico al vignettista Arnaldo Amabile, ma in generale alla redazione) è volere creare una contrapposizione tra De Luca e Cirielli nello stabilire chi tutela, meglio o peggio (ognuno ha le sue opinioni), gli interessi di Salerno.
Ripeto che il Sindaco di una città è una “cosa”. Il presidente della Provincia è un’altra, specie quando questi non ha mai fatto il nome di Salerno, se non prima della sue recente elezione.
Apprezzo il commento. Scritto con garbo, mi trova d’accordo sulla chiara salernitanità DOC del lucano sindaco di Salerno. Ma pur con la sua “nocerinitas” il presidente della Provincia può dare/avere utili stimoli… salernitani.
La satira -si sa- talvolta indugia sul paradosso per cui il “faccia a faccia” vignettistico può sembrare una provocazione e, come ai tempi di Coppi e Bartali, Vincenzo per i suoi fan è l’uomo solo al comando, mentre sull’altro fronte Edmondo è visto come il politico del “tutto da rifare”.
Circa la riflessione di Gaetano non posso non precisare che, con la pubblicazione della vignetta, la redazione non ha affatto inteso creare una contrapposizione tra De Luca e Cirielli, ma ha semplicemente dato spazio a un’idea scritta e disegnata (“irriverente” ?), garantendo come già in altre occasioni la libertà di espressione.
(Mentre scrivo vedo le immagini, trasmesse da TeleDiocesi e LiraTV, della processione, giunta fin dentro Palazzo di Città. Cirielli non c’è, sostituito dalla vicepresidente Ferrazzano. Per il sindaco la solita “partita” in casa…)
@ Civetta
Grazie della “predica”. Se il fine giustifica il mezzo -sono d’accordo- non c’è di mezzo la Santità.
Grazie anche per l’interesse che lei dimostra per “Dentro Salerno”, da tanto lontano. Ma da dove?