domenica 13 gennaio 2019

CENT'ANNI FA NASCE IL DIVO GIULIO

Andreotti,  potere mai logoro

GIULIO  ANDREOTTI,  sette volte Presidente del Consiglio, tra cui il governo di "solidarietà nazionale" durante il rapimento di Aldo Moro (1978-1979), con l'appoggio del Partito Comunista Italiano, e il governo della non-sfiducia (1976-1977), con la prima donna-ministro, Tina Anselmi, al dicastero del Lavoro); 
otto volte ministro della Difesa;
cinque volte ministro degli Esteri;
tre volte ministro delle Partecipazioni Statali;
due volte ministro delle Finanze, ministro del Bilancio e ministro dell'Industria;
una volta ministro del Tesoro, ministro dell'Interno, ministro dei beni culturali (ad interim) e ministro delle Politiche Comunitarie.
È sempre stato presente all'Assemblea costituente e nel Parlamento italiano dal 1948, come deputato fino al 1991 e successivamente come senatore a vita.

A riguardo della sua lunghissima carriera, è noto per aver fatto proprio l'aforisma di Talleyrand "Il potere logora chi non ce l'ha", che da molti gli viene erroneamente attribuito.

In virtù di un impareggiabile... bagaglio d'esperienza è stato al centro della scena politica italiana per tutta la seconda metà del XX secolo.


"IL POTERE LOGORA CHI NON CE L'HA"
Di  Andreotti, effigiato nella vignetta del 1979 ( Gazzetta di Salerno ) con il “bagaglio” che meglio simboleggiava il suo pluriennale potere, hanno fatto epoca i seguenti aforismi:  *La cattiveria dei buoni è pericolosissima* L’umiltà è una virtù stupenda, ma non quando si esercita nella dichiarazione dei redditi.* Non basta avere ragione: bisogna avere anche qualcuno che te la dia. *Clericalismo: la confusione abituale di quel che è di Cesare e di quel che è di Dio. *Aveva spiccatissimo il senso della famiglia. Era infatti bigamo e oltre. *I miei amici che facevano sport sono morti da tempo. *Meglio tirare a campare che tirare le cuoia.



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