mercoledì 29 agosto 2018

LAGO LACENO 1955, QUEL NUBIFRAGIO DA TREGENDA IN CAMPEGGIO

Passeggiando sul Lungomare Trieste ho rivisto dopo anni Francescopaolo Ferrara uno degli amici al campeggio “Piergiorgio Frassati” sul Lago Laceno, organizzato dalla G.I.A.C. dal 20 agosto al 10 settembre di quell'anno. Inevitabilmente abbiamo  ricordato con vivida memoria quella notte di Santa Rosa 1955, quando il nubifragio con terrorizzanti fulmini e tuoni ci aveva fatto pensare alla terribile alluvione del 25-26 ottobre 1954.
La pioggia entrava nella tenda da tutte le parti. Percepii che dal letto a castello superiore al mio... pioveva. Svegliai l’amico Alfonso di Atrani: “Fonso, Fonso”, che invece continuava a dormire, mentre l'altro amico Bruno, quasi singhiozzando diceva:  "I’  m' mett’ appaura”. Il giorno dopo, prelevati dai genitori giunti a Bagnoli Irpino, molti lasciarono il campeggio.

Nella cartolina d'epoca com'era il Lago Laceno, altopiano irpino a 1050 metri sul livello del mare

Francescopaolo Ferrara sarebbe diventato presidente della Corte d' Appello di Salerno e presidente onorario del CAI (Club Alpino Italiano) sezione di Salerno e animatore d’innumerevoli escursioni, nel ricordo - credo- di quelle passeggiate attraverso i sentieri verso il Monte Cervialto (chiara evidente predestinazione).
"Quando siamo nati, nel 1968 -ha detto il giudice Ferrara in una  recente intervista di Barbara Ruggiero pubblicata su la Città - parecchi ci chiedevano con perplessità: 'Che fa un club alpino a Salerno?' Poi abbiamo tracciato la strada, oggi c'è anche una nostra sottosezione a Montano Antilia e siamo un gruppo numeroso: più persone si avvicinano alla natura e alla montagna, anche i salernitani che inizialmente sembravano più distaccati". 



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