giovedì 26 marzo 2020

Alfonso Gatto, Al Castello d'Arechi in quel grande passato


 LO  STELLATO

Quale immagine vedo oltre di me che viva 
in quest'ultimo sole, 
quale giorno infinito, 
il silenzio s'attarda, ritornano parole 
d'un tempo sui balconi che sporgono lontano, 
pare d'udirli buoni, 
i poveri al congedo, si baciano in quel nulla 
e con l'ultimo sguardo che resta sulla riva. 
E l'orizzonte, l'aria più voce non s'ascolta 
che non mi sia d'invito a perdermi negli echi 
d'ogni dolce rumore. 
Sarà la tomba culla nel cielo d'una volta. 
Al Castello d'Arechi 
in quel grande passato, 
nella città ove fui 
la vetta solitaria dell'ultimo chiarore, 
vedrò nei baci bui notturni lo Stellato. 
Così per l'infinito della memoria il nome 
mi resti in ogni passo che si ferma vicino 
e s'allontana come salendo al mio ricordo. 
Basta l'umile accordo di voci e di parole 
che mi dica poeta, sarò di chi mi vuole 
nel vento della chiara notte che va con lui. 

ALFONSO GATTO 
Lapide della Provincia di Salerno A.D. 23/04/1994 


Alfonso Gatto   
  (Presepe dipinto di Mario Carotenuto, particolare ) 

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