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CRONACHE DEL MEZZOGIORNO
Direttore Tommaso D'Angelo
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In un'intervista di qualche anno fa di Andrea Pellegrino del quotidiano "Cronache del Mezzogiorno", Fausto Martino, ex assessore all’urbanistica nella giunta De Biase, dimessosi nel 2003 per contrasti con l'allora deputato d.s Vincenzo De Luca, spiegò chiaramente la vera trasformazione urbanistica avviata dall’architetto catalano:
«L’idea di città c’era ed era quella
tracciata dal piano di Bohigas». «Il sogno di città, in quel
progetto, c’era ma è stato buttato. Bohigas è stato clamorosamente tradito, per
piegare il nuovo piano prettamente alla speculazione fondiaria. Vi siete
chiesti perché dopo 10 anni di lavoro, Bohigas non si è presentato più a
Salerno? Prima si chiedevano pareri e consulti per ogni cosa al professore, poi
improvvisamente è scomparso». Rivendicando anche la bontà del proprio lavoro l'architetto Martino, a proposito del "Piano Bohigas" disse: «Ha avuto merito di introdurre le logiche della perequazione
urbanistica ancor prima delle norme regionali. Quel progetto fu concluso nel
2003 ed aveva una idea ben precisa» (...). «Sa cos’è una “città compatta”? E’ una
città che definisce i suoi confini; un po’ come accade in tutte le città
europee. Praticamente, ad un certo punto, la città finisce di essere città ed
inizia la campagna. Così il paesaggio rurale resta tale e destinato ad attività
agricole, boschi e tempo libero. Per Bohigas la città finiva all’ex Marzotto.
Non c’è cosa peggiore che una città senza limiti ben definiti, ossia che si
costruisca anche nella zona rurale. E’ un fenomeno, questo, diffuso in tutta la
Regione Campania, ma questa non è una città. E’ un nulla. Bohigas prevedeva un
margine, un limite per perseguire una logica di saturazione funzionale degli
spazi che non è quello, naturalmente, che ha fatto Vincenzo De Luca». (...) L’aver tradito il “piano Bohigas”, ovvero
la volontà di non “chiudere” la città è stato uno dei motivi delle mie dimissioni» (...)
Inoltre la variante Mcm che innalzava gli indici edificatori, le casette
sul Masso della Signora, la mancata approvazione del piano regolatore nel 2003.
Io mi sono dimesso un minuto prima di essere mandato via con De Biase
spettatore".