Addio a Mario Corso, fenomenale
mancino della Grande Inter campione
euromondiale negli anni Sessanta. "Il
piede sinistro di Dio", come era soprannominato, avrebbe
compiuto 79 anni il prossimo 25 agosto. Nato a Verona nel 1945, il
campione ha legato il proprio nome a quello dei nerazzurri, nei quali ha
militato dal 1957 al 1973 prima di trasferirsi al Genoa,
dove ha concluso la carriera nel 1975. Con la maglia dell'Inter ha collezionato 509
presenze, segnando 94 reti e vincendo quattro campionati
nazionali, due Coppe dei Campioni e due Coppe Intercontinentali. Dell' Inter
è stato anche allenatore nella
stagione 1985-1986, subentrando all'esonerato Ilario Castagner e conducendo la
squadra al sesto posto finale. Con la Nazionale ha
collezionato 23 presenze e 4 reti, senza mai prendere parte ad una rassegna
continentale o mondiale. Candidato per tre volte al Pallone
d'oro, si è classificato settimo nell'edizione del 1964. Riconoscibile dai calzettoni arrotolati, in omaggio a Omar Sivori, e noto per la grande abilità nel battere i calci di punizione, Corso era uno specialista nel tiro 'a foglia morta', calciando con il piede sinistro imprimeva al pallone un particolare effetto che provocava un improvviso mutamento di traiettoria
Nella vignetta d'epoca, pubblicata sul Mattino -cronaca di Salerno guidata da Nicola Fruscione- Corso è con Helenio Herrera e Suarez nell' amichevole a Scafati con la Scafatese del 5 aprile 1962
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