sabato 20 giugno 2020

Da IL GIORNO - Milano, 20 giugno 2020

Addio a Mario Corso, fenomenale mancino della Grande Inter campione euromondiale  negli anni Sessanta. "Il piede sinistro di Dio",  come era soprannominato, avrebbe compiuto 79 anni il prossimo 25 agosto. Nato a Verona nel 1945, il campione ha legato il proprio nome a quello dei nerazzurri, nei quali ha militato dal 1957 al 1973 prima di trasferirsi al Genoa, dove ha concluso la carriera nel 1975. Con la maglia dell'Inter ha collezionato 509 presenze, segnando 94 reti e vincendo quattro campionati nazionali, due Coppe dei Campioni e due Coppe Intercontinentali. Dell' Inter è stato anche allenatore nella stagione 1985-1986, subentrando all'esonerato Ilario Castagner e conducendo la squadra al sesto posto finale. Con la Nazionale ha collezionato 23 presenze e 4 reti, senza mai prendere parte ad una rassegna continentale o mondiale. Candidato per tre volte al Pallone d'oro, si è classificato settimo nell'edizione del 1964. Riconoscibile dai calzettoni arrotolati, in omaggio a Omar Sivori, e noto per la grande abilità nel battere i calci di punizione, Corso era uno specialista nel tiro 'a foglia morta', calciando con il piede sinistro imprimeva al pallone un particolare effetto che provocava un improvviso mutamento di traiettoria 

Nella vignetta d'epoca,  pubblicata sul Mattino  -cronaca di Salerno guidata da Nicola Fruscione-  Corso è con Helenio Herrera e Suarez  nell' amichevole a Scafati con la Scafatese del 5 aprile 1962

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