per "colore" quel genere di giornalismo sportivo che oltre a tecniche
e tattiche privilegiava il racconto ambientale, i fatti anche curiosi,
i "contorni" che rallegravano una partita di calcio.
Leonardo veniva al "Vestuti" da Torre Annunziata e scriveva per
il Mattino, nella pagina sulla partita della Salernitana, la sua rubrica
"La penna a... Sfera".
Allo stadio ne capitavano sempre di tutti i colori e Nardino sapeva
combinare le tinte con grande fantasia.
I ricordi sono degli anni '60, campionato '61/62. L'allenatore granata
Silvio Di Gennaro era sul punto di essere sostituito e il 16 marzo
arriva Gyula Zsengellèr, ex nazionale ungherese, vicecampione del
Mondo nel 1938 (quando vinse l'Italia di Vittorio Pozzo, 4-2).
C'era già stata qualche contestazione e per impedire l'ingresso negli
spogliatoi il robusto commissario era lì, davanti alla porticina sotto
la gradinata del Vestuti e di spalle piegato spingeva indietro.
Non potevano passare nemmeno i cronisti, nè soprattutto il gruppo
di tifosi, contro la disperata resistenza del dirigente di pubblica
sicurezza (dal fisico quasi simile a quello dell'odierno Donald Trump).
L'attesa era molto vivace quando dall'interno fu finalmente aperta la
porticina. Ed ecco, nell'articolo del Mattino del lunedì il "flash di fuoco"
scritto da Nardino:
"La folla passò sul... quasi cadavere del Commissario"...
* * *
Formazione della Salernitana 1961/62, in alto da sinistra: Visentin, Scarnicci, Joan, Franchini,
Marin, Darni, Mazzoni; in basso da sinistra Gambino, Santin, Fontanesi, Gigante
Nardino Sfera (nella foto d'epoca, più avanti negli anni) a Torre Annunziata
è ricordato come: "Scrittore, filologo e saggista torrese. Una delle penne più sublimi e graffianti della provincia di Napoli
del secondo dopoguerra.
Autore di importanti testi archeologici e di storia del territorio"
Come dire, quando non si vive di solo calcio...
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