domenica 25 ottobre 2020
venerdì 2 ottobre 2020
LA SATIRA CHE PIACQUE ALL'EX PRESIDENTE DELLA CAMPANIA
Gaspare Russo aveva conservato una fotocopia sbiadita in bianco e nero degli anni '70. Mi chiese, nel 2000, di poterne avere una, simile all'originale
Negli anni '70 c'era il periodo della satira forte. Primeggiavano Giulio Andreotti, Ciriaco De Mita, Antonio Gava, Carlo Donat-Cattin, Alfonso Menna, Gaspare Russo. Poi nei primi anni 2000 l'evoluzione di una svolta con una storia, anzi due, da raccontare.
Venne da me, a Torrione dove lavoravo, il gentile Agostino Galdi, amico da sempre dell'ex presidente della Regione Campania Gaspare Russo. Mi mostrò una vecchia fotocopia in bianco e nero molto sbiadita, riprodotta chissà da dove, e mi disse che l'avvocato Russo avrebbe gradito una identica riproduzione com'era l'originale. Risposi di sì e che avevo piacere della richiesta.
Successivamente, prendendo la penna Staedtler e i pastelli sorse il dubbio. A distanza di oltre trent'anni posso restare a ripetere "LA REGIONE DORME - IO RUSSO" ? E attualizzai così la battuta: "LA REGIONE C'EST MOI".
Dopo alcuni giorni consegnai al signor Galdi il nuovo disegno a colori.
La sorpresa fu che il fido Agostino ritornò da me e disse: "L'avvocato Russo aveva molto apprezzato " LA REGIONE DORME - IO RUSSO" ed è quella la vignetta desiderata.
Chiaro il significato che avrei soprattutto compreso quando nel conoscere personalmente l'ex Presidente, Gaspare Russo avrebbe parlato in sintesi e chiaramente del suo rispetto per la satira
Etichette - Gaspare Russo, salerno amabile revival, Regione Campania
domenica 27 settembre 2020
IL "CAMPIONISSIMO" PRIMA DELL'ARRIVO AL 70 PER CENTO
Eccezionale 70 %
A M A R C O R D
Dal puro umorismo (la tegola) ...
Sarà abbattuta (e successivamente ricostruita) l'area dopo i cedimenti che hanno interessato la nascente grande piazza soprastante il nuovo parcheggio sotterraneo) dove è previsto il "Crescent" disegnato dall'architetto catalano Ricardo Bofill
...alla costruttiva sfida
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Storico Revival
IL PRIMO INCONTRO TRA DE LUCA E CALDORO
Nel 2010 Stefano Caldoro (Il Popolo della Libertà - Forza Italia) diventò Presidente della Campania per prevedibile reazione dopo i dieci anni di Antonio Bassolino (Democratici di Sinistra). Ma Vincenzo De Luca a Piazza del Plebiscito stupì con un comizio davvero plebiscitario
venerdì 28 agosto 2020
AGOSTO 1960, QUELL'INCREDIBILE "CAMPEGGIO" SUL... COCUZZOLO
E per i sentieri percorso tutto-natura... pedibus
"Nacka" Skoglund, forte attaccante svedese dell'Inter
martedì 25 agosto 2020
L'INDIMENTICABILE FRANCESCANO DEL GIFFONI FILM FESTIVAL
Cappuccino nato a Serino, in provincia di Avellino, Padre Claudio (nome di battesimo Carmine) per il cinquantesimo anniversario della sua ordinazione sacerdotale ricevette messaggi augurali da Papa Francesco e dall’allora Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano. Personaggio molto noto e carismatico era amato in virtù dell’innata ricca forza di carità francescana
domenica 9 agosto 2020
IL GIFFONI FILM FESTIVAL QUANDO AVEVA 40 ANNI
"A 18 anni, tanti sembra ne avesse il nostro genio, “inventò un’idea”: creare un festival del cinema per ragazzi, ragazzi-giudici. “Inventare” un’idea è doppiamente difficile. Non due, tre volte difficile. Si inventano, di solito, cose concrete, non i sogni. L’invenzione dei sogni è, di per sé, cosa irraggiungibile; solo aspirazioni giovanili vissute nel dramma di una intima, consapevole irrealizzabilità. Svanito il dramma, sfiorisce la pena per un’ “invenzione” perduta. È anche vero, però, che i sogni non sempre nascono per morire; benché le linde armonie del loro essere e del loro sentire volino talvolta, spesso, quasi sempre, forse sempre, oltre il confine della terra natìa. Essi s’involano, così, come desiderio prepotente, vincendo il guado ostile; lontano, però, la dove luoghi nuovi tradiscono desideri contrari, abbarbicati alla terra di un’origine mai tradita, nell’eterna amarezza dell’abbandono. Riuscire, infine, ad “inventare l’idea”, il “sogno” nella propria terra financo sperduta, ignota al mondo e nel mondo di un profondo Sud, vuol dire ben altro. Vuol dire genio; lucido, freddo, razionale, “perfido” genio; per una “perfidia” che nulla, però, condivide con i suoi deteriori sinonimi. “Perfido” genio traduce in un caparbio, perseverante e per fortuna cocciuto sudista quell’intima volontà di credere e di creare a tutti i costi nei propri luoghi, luoghi dimenticati quaranta anni ieri e ieri stesso reinventati in dono al mondo, ove il sapore della creazione si nutriva tutto al più di una vivacità felicemente mediocre, di un’ironia incolta e riluttante, dalla quale solo il ghiazzerino garantiva una rassicurante difesa; il ghiazzerino della volontà e della tenacia a tutti i costi, contro ogni scettica, ritrosa illusione.
Il profeta di tutti e di nessuno, ma di se stesso, irrigava l’idea, tenendosi lontano dai getti violenti di una diffidenza insipida, di quella riluttante volontà di guardare lontano, convincendo e vincendo, con puntuale sofferenza, contro i rigurgiti delle barriere; di tante piccole paure che neutralizzavano il niente, il niente della illusione che tale non era. Necessitava un po’ di perfidia, allora, quel pizzico di vincente risolutezza che era distacco da un piccolo mondo antico incapace di guardare lontano, mentre un orizzonte terso si avvicinava all’incontrario, dando corpo alla speranza, nutrimento all’illusione, calore alla realtà. Pungeva il freddo vento invernale, ma non gelava il sogno, non spezzava l’idea, non alimentava il vuoto di un intorno troppo vecchio per capire e sostenere. E quando cieli sfarzosi si aprirono al sogno di un’ “estate” ormai completa, d’improvviso, come sempre o quasi sempre accade, il piccolo mondo e i suoi dintorni compresero: il piccolo mondo antico, il villaggio, la cheta e diffidente gente dei campi votata alla terra fedele che le dava pace. La mente in fermento del “perfido” genio vinceva, intanto, nonostante tutto, dentro le proprie mura, mentre il tempo e i suoi orizzonti squarciavano alla distanza gli ultimi veli. E fu subito amore. Non è stato facile per questo mecenate di un’arte creata dal nulla trasformarla in ricchezza. Ricchezza di idea, di armonia di pensiero, di volano di sapere: per lui, per tutti, per la sua terra, per le terre straniere. Così come per il cinema, per questa nobile arte che riproduce la vita dell’essere, le sue passioni, l’amore. Ed ora, quaranta anni dopo, anche per Gubitosi (e per i suoi ragazzi), il futuro gli appartiene. Per avere creduto, come E. Roosvelt, nel “futuro che appartiene a coloro che credono nella bellezza dei loro sogni.” Buon “compleanno”, dunque, “perfido” e solare genio del nostro Sud!”
giovedì 6 agosto 2020
SERGIO ZAVOLI, "IL PRINCIPE DEL GIORNALISMO TELEVISIVO", COME LO DEFINI' MONTANELLI
Presidente della Rai dal 1980 al 1986.
martedì 4 agosto 2020
UBER, SATIRICO GENOVESE, ESALTA IL TRIONFO DEL PONTE E NON TACE SULL'ALTRA VERITA'
giovedì 30 luglio 2020
CIRIACO DE MITA L'INTRAMONTABILE
De Mita alle Regionali lista dei Popolari per De Luca: "Siamo in periodo in cui il pensiero dei popoli è scomparso e resta la stupidità di quelli che parlano"
E' sempre decantato il pensiero dall'Intellettuale della Magna Grecia, come negli anni '80 De Mita fu definito dall'avvocato Gianni Agnelli
giovedì 23 luglio 2020
Ora il Milan fa grande Pioli
venerdì 17 luglio 2020
50 anni fa Stavolone con Gubitosi al Giffoni Film Festival
sabato 11 luglio 2020
Rino Mele quotidiano
Revival di quel singolare eccezionale evento culturale nell’Antico Convento dello Spirito Santo di Pellezzano, riportato con sapiente restauro a sorprendente splendore
venerdì 10 luglio 2020
1991 e '92 - "IL GIORNALE DI NAPOLI", CULTURA E SPETTACOLI
giovedì 2 luglio 2020
AMARCORD / Alfonso e Marco Pecoraro Scanio
Chiarito tutto su Pecoraro Scanio, autore anche di lodevoli battaglie "via Change”, colgo... la palla al balzo per ricordare graficamente le imprese di Marco Pecoraro, ex capitano granata
venerdì 26 giugno 2020
ANNI '70 - Il bidello che per pulire il pavimento come uno specchio...
La "fortuna" di Catello fu che nel vicino laboratorio di chimica qualitativa, pur in sospensione di attività didattiche, c'era eccezionalmente il docente "Romeo" proprio per un inventario dei reattivi chimici in dotazione.
Da lontano, paradossalmente, il prof riconobbe a naso l'odore nauseabondo e disse tra sè "ma questo è cloro!"
Uscì di corsa dal laboratorio, coprì con fazzoletto il naso, entrò nell'aula, e trascinò fuori Catello, intanto caduto privo di sensi su quel pavimento che s'illudeva di pulire, non sapendo che quella reazione tra candeggina e acido muriatico sarebbe stata micidiale.
Infatti al "Ruggi" (ospedale), dove fu trasportato dall'ambulanza della Croce Rossa, restò ben quindici giorni con prognosi riservata.
"Chimico" ... a sua insaputa, il bidello Catello nel mescolare candeggina e acido muriatico (operazione molto pericolosa specialmente se eseguita in locali non areati), aveva scatenato l' esiziale reazione chimica, liberando il cloro, gas giallognolo di odore pungente.
Più della dolorosa vicenda dell'ingenua ricerca del "pulito più pulito" affascina la figura di "Romeo eroe per caso" nell'aver salvato una vita semplicemente a naso...
mercoledì 24 giugno 2020
IL RITORNO DI ALFONSO PECORARO SCANIO
L'occasione è opportuna per un revival della vignetta del 1987 con Pecoraro Scanio, assessore dei Verdi all'Ecologia del Comune di Salerno, nella difficile lotta per il mare pulito...
lunedì 22 giugno 2020
Cominciò a Salerno la storia Nazionale di Prati...
sabato 20 giugno 2020
Da IL GIORNO - Milano, 20 giugno 2020
sabato 13 giugno 2020
Salernitana 1965/66. Revival di quella Promozione della rinascita (con Tom Rosati)
orari delle ultime 10 partite della regular-season:
la Salernitana di Ventura ripartirà dal Pisa il
20 giugno alle 18, con forte volontà di meritare
la Promozione in Serie A.
Intanto sia d'augurio una pagina dell'altra grande Promozione,
con mister Tom e il bomber Pierino Prati
Il Calcio e il Ciclismo Illustrato del 26 luglio 1966
con analisi dei promossi di Arnaldo Amabile
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Dal revival della Promozione '65-66 ai "cannoni" di Rosati nel disegno su IL TEMPO di Salerno
giovedì 11 giugno 2020
L'ALUNNO CHE INSEGNAVA MEGLIO DEL PROF
L'indomani correzione in classe della procedura sul compito assegnato e svolto a casa. Tutti, tutti allineati alla spiegazione ricevuta. Tutti, tranne Gennaro che non è d'accordo sull'iter e addirittura lo contesta. Il battibecco tra i due è di forte polemica, fino a quando il prof batte il pugno e minaccia dicendo: "Gennaro, ti punisco!
P.S. Di Gennaro ho già scritto. Veniva a piedi (o con passaggi) da Ponte Fratte a Via Tasso, sede dell'Istituto nell'antico Palazzo "Ruggi d'Aragona". Sarebbe diventato colonnello della Guardia di Finanza. E' come dire: "aveva davvero il "bernoccolo" della materia...
domenica 7 giugno 2020
La penna... a Sfera, artista del "colore"...
per "colore" quel genere di giornalismo sportivo che oltre a tecniche
e tattiche privilegiava il racconto ambientale, i fatti anche curiosi,
i "contorni" che rallegravano una partita di calcio.
Leonardo veniva al "Vestuti" da Torre Annunziata e scriveva per
il Mattino, nella pagina sulla partita della Salernitana, la sua rubrica
"La penna a... Sfera".
Allo stadio ne capitavano sempre di tutti i colori e Nardino sapeva
combinare le tinte con grande fantasia.
I ricordi sono degli anni '60, campionato '61/62. L'allenatore granata
Silvio Di Gennaro era sul punto di essere sostituito e il 16 marzo
arriva Gyula Zsengellèr, ex nazionale ungherese, vicecampione del
Mondo nel 1938 (quando vinse l'Italia di Vittorio Pozzo, 4-2).
C'era già stata qualche contestazione e per impedire l'ingresso negli
spogliatoi il robusto commissario era lì, davanti alla porticina sotto
la gradinata del Vestuti e di spalle piegato spingeva indietro.
Non potevano passare nemmeno i cronisti, nè soprattutto il gruppo
di tifosi, contro la disperata resistenza del dirigente di pubblica
sicurezza (dal fisico quasi simile a quello dell'odierno Donald Trump).
L'attesa era molto vivace quando dall'interno fu finalmente aperta la
porticina. Ed ecco, nell'articolo del Mattino del lunedì il "flash di fuoco"
scritto da Nardino:
"La folla passò sul... quasi cadavere del Commissario"...
* * *
Formazione della Salernitana 1961/62, in alto da sinistra: Visentin, Scarnicci, Joan, Franchini,
Marin, Darni, Mazzoni; in basso da sinistra Gambino, Santin, Fontanesi, Gigante
Una delle penne più sublimi e graffianti della provincia di Napoli
del secondo dopoguerra.
Autore di importanti testi archeologici e di storia del territorio"
Come dire, quando non si vive di solo calcio...
mercoledì 3 giugno 2020
Todaro, "Eterno sacerdote" del Giornalismo
60 anni da cronista militante
per Enzo Todaro, decano dei giornalisti salernitani,
presidente dell’Ags e del Panathlon Club Salerno,
e da più di 60 anni cronista militante.
Dopo essere stato già insignito del titolo di commendatore
dal 1997, da stamattina è Grande Ufficiale dell’Ordine
al Merito della Repubblica Italiana, onorificenza concessa
dal presidente Sergio Mattarella a chi ha acquisito
«particolari benemerenze verso la nazione nel campo delle
scienze, delle lettere, delle arti, dell’economia e nel
disimpegno di attività volte ai fini sociali, filantropici
e umanitari»
lunedì 1 giugno 2020
ROCCO GIULIANO
scomparsa del sindaco di Polla Rocco Giuliano. Condivido
e sottoscrivo gli apprezzamenti, tra gli altri, dell'Associazione
Giornalisti del Vallo di Diano: "Persona dalle doti umane
straordinarie, un protagonista indiscusso della storia politica
del Vallo di Diano per quasi cinquant'anni".
Arnaldo Amabile - Salerno
martedì 26 maggio 2020
RICORDI DEL 26 MAGGIO 1985
che 35 anni anni fa Salerno ebbe la gioia di salutare nell'apoteosi di stringente abbraccio
E' chiaramente esaltante il fatto che anche da un archivio di creazioni satiriche possano affiorare testimonianze di eventi passati dalla semplice cronaca alla storia, come nel disegno della prima visita a Salerno di Giovanni Paolo II, destinato a salire alla gloria degli altari.
Papa Karol Wojtyla atterrò in elicottero sul terreno di gioco del "vecchio" stadio "Donato Vestuti" quando era sempre più sentita la improrogabile esigenza di costruire un nuovo stadio, promessa che all'epoca durava da oltre trent'anni. Ad accogliere il Pontefice c'erano l'arcivescovo primate monsignor Guerino Grimaldi e il sindaco Vittorio Provenza